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Il nuovo, vecchio Agostini: “Cagliari, per te do tutto”

Prima in campo, ora con la Primavera: Alessandro Agostini è vice di Max Canzi e collabora con Conti e Cossu, come ai vecchi tempi. “Il presidente ci ha riuniti, non è stato un caso. Quei colori ce li portavamo a casa”.

SECONDA GIOVINEZZA. Dalla fascia sinistra alla panchina. Ma non per riposarsi, quello Ago non l’ha mai fatto. Ma per insegnare come si fa, trasmettere il calcio e i suoi valori. Alessandro Agostini, dopo la parentesi come collaboratore di Diego López in prima squadra, è vice di Max Canzi con la Primavera: “Quando ho smesso di giocare, dissi che non avrei mai allenato. Invece, con questi ragazzi, ho trovato la mia dimensione. A volte il calcio manca, ma con loro rivivo sensazioni uniche. E questo mi fa stare bene” – ha rivelato ai microfoni de L’Unione Sarda.

LA FASCIA ABBANDONATA. Il Cagliari dopo di lui ha sofferto nella corsia mancina: ci avevano provato con Murru (su cui Agostini afferma: “Nicola è un ottimo interprete, mi è sempre piaciuto e ha le caratteristiche giuste“) ma si è ripiegato sui vari Miangue prima, Lykogiannis poi, Padoin in caso di emergenza e, con un barlume di speranza, ora è il turno di Pellegrini.

NUOVA VITA. Ago, invece, nel suo nuovo ruolo si trova benissimo: “Tornare con questo ruolo è la cosa più bella che potesse capitarmi. Non smetterò di ringraziare il presidente Giulini per avermi dato questa possibilità, sono contento che lui apprezzi questi valori. Ogni volta, con Daniele e Andrea (Conti e Cossu) riviviamo un film che ci regala sempre grandi emozioni“.

BANDIERE. Già, perché il regalo più bello è poter tornare a lottare – pardon, “lavorare” – fianco a fianco con i compagni di una vita. Agostini, Conti e Cossu, come ai vecchi tempi: “Non è stato un caso se il presidente ci ha riuniti. Abbiamo sempre dato tutto per il Cagliari, quei colori ce li portavamo a casa. E l’amore si trasmette con i fatti. Come la dedizione dello staff: Canzi e io, ma anche Marfella, Bressan e Caligara. E c’è Conti, mio fratello, che sta lì con noi tutti i giorni. Il Cagliari è tutto. Non è un pensiero, è molto di più”.

PRIMAVERA. E quanto soddisfazioni con la Primavera: “Canzi mi dà sempre molto spazio e non tutti gli allenatori lo fanno. E ci stiamo togliendo qualche soddisfazione. Quando un giocatore come Simone (Padoin ha ringraziato i ragazzi della Primavera per aver partecipato con professionalità agli allenamenti della prima squadra, decimata dagli infortuni, ndr) dà questi meriti, vieni ripagato per l’impegno che ci metti”.

PROMESSE E REALTÀ. “Ci sono tre ragazzi che lavorano spesso con i “grandi”, Doratiotto, Verde e Lella. Ma ce ne sono altri che meritano. E sono consapevoli di poter centrare grandi obiettiviHo vissuto anche un’altra gestione, ora nel settore giovanile siamo su un altro pianeta. C’è più considerazione, più organizzazione e la società mette a disposizione ogni strumento per crescere”.

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