Seconda parte dell’intervista della Gazzetta dello Sport a Darijo Srna: la lunga carriera con la maglia della nazionale croata.
L’INTERVISTA. La vita di Darijo Srna è stata un viaggio pazzesco. Uomo con la U maiuscola, Srna ha vissuto due guerre tra Croazia da bambino e Ucraina da adulto. Poi la battaglia personale con la Wada per il caso doping. La lunga carriera in Nazionale e una vita passata allo Shakhtar. Ma ora c’è il Cagliari, la famiglia e il futuro.
Darijo Srna si racconta in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco la seconda parte (qui la prima; qui la terza).
LA CROAZIA DEI RECORD. C’è stato anche un po’ di Srna nel secondo posto dei croati al mondiale… “Maran mi ha convinto a partire in Russia per sostenere i miei compagni, quando eravamo in ritiro. È una persona speciale e ha capito che per me era importante. Mi chiamavano tutti i giorni, ma per me era una pena, dicevo, vengo se andate in finale, ci sono arrivati e sono andato. Un risultato splendido ottenuto anche con un po’ di fortuna. Secondo me in altre occasioni abbiamo giocato meglio, ma la finale in Russia è stato un momento fantastico per tutta la Croazia”.
L’AMICIZIA CON MANDZUKIC. “Ci sentiamo spesso. Mi ha detto che sabato vuole giocare a sinistra e io gli ho detto: ‘Peggio per te, non ti farò toccare palla’. C’è grande amicizia fra di noi, anche con Luka Modric. Loro chiamano, i miei figli rispondono al telefono e si mettono a parlare. Ho giocato nella Croazia 15 anni, ho visto passare tanta gente. Li ho visti arrivare giovani e poi me ne sono andato dopo Euro 2016. Avevo perso mio padre, non era un bel momento. Ma con la nazionale mi sono preso tante soddisfazioni e ho salutato quando era giusto farlo.
JUVENTUS. “Credo che i bianconeri abbiano il passo per vincere la Champions, e di certo il campionato. Non c’è solo Ronaldo, ma tanti altri giocatori chiave: Chiellini è il numero uno in Italia. Il ritiro di Mario dalla Nazionale? Ha raggiunto il massimo, che cosa potrebbe ottenere più di una finale mondiale? Lascia al top e si dedica alla sua carriera nel club più forte. Giocherò contro degli amici, ma siamo professionisti. E poi lo faccio da tutta la vita”.
Leggi il resto dell’intervista: qui la prima parte; qui la terza.