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ESCLUSIVA – M. Coppola: “Ranieri non guarda il nome, ma come ti alleni”

L’ex centrocampista del Cagliari Maurizio Coppola, una doppia fugace esperienza in rossoblù con Ranieri, descrive il tecnico romano: con immensa riconoscenza. L’intervista esclusiva di CalcioCasteddu

Un post Instagram, che riporta il video della recente sessione d’allenamento di Ranieri vista ovunque. La passione del tecnico romano buca lo schermo di qualsiasi dispositivo venga utilizzato dopo il tasto play: a 72 anni da compiere, l’entusiasmo e la carica di Sir Claudio sono invidiabili. Trascinano. E forse trasmettono a tutti il desiderio represso del “magari lo avessi avuto come allenatore!”. Tra i commenti al video condiviso dal noto giornalista Gianluca Di Marzio, cattura l’occhio quello di Maurizio Coppola. Classe 1965, fu portato a Cagliari proprio dall’allenatore romano: “Numero 1. Senza di lui non sarei mai diventato un giocatore di Serie A. Grazie“. Disponibile e cordiale, scopro con immenso piacere un uomo innamoratissimo di Cagliari e di Ranieri.


NUMERO UNO. “Il mio commento? È la verità. Scrivo quello che mi ha dato una persona speciale. Claudio Ranieri non guarda il nome del giocatore, piuttosto ciò che fa in allenamento. Nella sua carriera ha fatto esordire tanti ragazzi in Serie A, tatticamente è di un altro pianeta e numero uno indiscusso nello spogliatoio. Io ero nessuno. Arrivavo dalla C2 e lui mi ha dato fiducia, inizialmente il primo anno sono andato in prestito al Campania Puteolana. Poi la stagione seguente, nel 1990-91, mi ha fatto giocare 15 partite in massima serie con la maglia del Cagliari“.

RICONOSCENZA. “Ero nulla. Sono diventato un giocatore grazie a lui: mi ha insegnato le regole del calcio e della vita. Era duro: ciò che mi serviva in quel momento. A Cagliari sono stato una meteora, ma per me è stata un’esperienza fantastica soprattutto grazie a lui. Con il suo ritorno sulla panchina rossoblù, ora non mi perderò più una partita del Cagliari: forza Casteddu! Mi ricordo le partite del giovedì nei paesi, quanta gente… Spero Ranieri ricominci a farle. Se decidesse di aprire anche un allenamento al pubblico tutte le settimane, farebbe tanto bene ai tifosi e al calcio“.

LAVORO. “Roccaporena… Senza la televisione nella camera d’albergo che ci ospitava durante il ritiro precampionato. La sera, dopo due allenamenti con il Mister, avevi le visioni dalla stanchezza! Ma cosa ne sanno i calciatori di oggi… Ricordo che mio fratello venne a trovarmi durante quel mese di preparazione e quasi non mi riconobbe, da quanto ero dimagrito! Ora tutti compatti con il Cagliari. E, se succede ciò che ci auguriamo, tutti a festeggiare al Poetto“.

OGGI. “Oggi vivo a Roma, affianco Giuliano Giannichedda (ex centrocampista di Udinese e Lazio, due volte nazionale, ndr) con la rappresentativa di Serie D come osservatore: seguo il girone G in cui sono inserite le squadre sarde. Spesso vedo Massimiliano Cappioli, così come sento Gianni Cavezzi, Nicola Dibitonto e il magico Mauro Nardini. Tutti noi amiamo la Sardegna e Cagliari. Luogo bellissimo: il mare, i profumi, la città. Chi ha il privilegio di vivere a Cagliari è molto fortunato“.

AUGURI ROSSOBLÙ. “Il club merita di più di ciò che vive oggi. Una società di Serie A, da parte sinistra della classifica: sempre. Dopo tanti errori, sarà la sua collocazione naturale. Lo Scudetto e il nostro exploit con Ranieri, sono stati grandi momenti per il popolo rossoblù: ma sempre troppo poco per una piazza del genere. Amo Cagliari e il Cagliari“.

CADETTERIA. “La Serie B 2022-23 è come una A2, ci sono tante squadre attrezzate. Sinceramente non pensavo che il Frosinone fosse capace di spingere così forte: però la strada è ancora lunga per tutti. Ciò che riguarda l’attualità, può ancora cambiare. Come per il Cagliari il discorso della promozione diretta. Tutti coloro che hanno a cuore le sorti della squadra rossoblù ci sperano e credono. Senza dimenticare che con la sessione di mercato in tanti cercheranno di rinforzarsi“.


IL PROFILO.

Maurizio Coppola è nato a Roma il 24 maggio 1965. Centrocampista centrale dinamico, di grande sostanza, è partito nel calcio a metà anni Ottanta con la Maccarese. Passa nei Dilettanti con l’Avezzano, poi al Cynthia di Genzano. Claudio Ranieri lo scopre nel 1989 e lo porta al Cagliari. Per lui una presenza nella Serie B 1989-90: sul campo del Licata il 17 settembre 1989. Il prestito immediato al Campania Puteolana, società da cui Ranieri proveniva, e il ritorno con il Cagliari promosso in A. La “prima” in massima serie è con il Parma, il 25 novembre 1990. Saranno 15 le presenze in quell’annata, dove i rossoblù centrano una clamorosa salvezza. A fine campionato lascia definitivamente la Sardegna. Veste in seguito i colori di Cosenza, Fidelis Andria e Padova, sempre in cadetteria, togliendosi la soddisfazione di segnare il gol promozione che riporta i patavini in A nel ’94. Nell’immaginario collettivo una memorabile rete da metà campo, sotto la pioggia battente, contro il Brescia. Lucchese, Ancona, Viterbese, Grosseto e Lodigiani le ultime fermate della carriera, chiusa nel 2004. Ha lavorato come allenatore in Eccellenza e Serie D: in quest’ultima serie visiona il girone G per conto della rappresentativa di categoria.

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