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Prati/1: “Sto lavorando bene: sono pronto a dare il mio contributo”

Matteo Prati, ospite della trasmissione "Il Cagliari in diretta" su Radiolina, racconta la sua esperienza rossoblù: e non solo.

LA SCOSSA DEL MISTER. “Già da Udine si è visto un Cagliari diverso: abbiamo fatto una grande partita contro il Napoli: non sentivamo di meritare la sconfitta. Siamo dentro un periodo molto complicato sul fronte degli scontri salvezza. Quando Mister Ranieri ci ha manifestato il desiderio di andare via, abbiamo reagito e ci siamo immediatamente compattati. Era la prima volta che mi trovavo in una situazione simile: solo con lui possiamo salvarci“.

RETROSCENA SULL’ARRIVO. “Una settimana dopo la fine del Mondiale con l’Italia ho manifestato al mio agente il desiderio di arrivare a Cagliari. Facile per la scelta e il pensiero di lavorare con un tecnico come Ranieri, meno per qualche difficoltà nella trattativa“.

IL SOGNO. “Da bambino sognavo di giocare in Serie A: crescendo ho avuto dei momenti di scoramento, magari osservando dei miei giovani compagni che arrivavano in Primavera, contrariamente al sottoscritto. Ma non ho mai mollato, ci ho sempre creduto. I salti di categoria? Ho sentito di più quello dalla Serie B alla A: non puoi sbagliare e io sono arrivato in ritardo di forma. Ho ricevuto tanti consigli dal Mister e dai compagni, trovandomi benissimo da subito“.

LA PARTENZA DALLA SERIE D. “Sento molto spesso i miei ex compagni di Ravenna: pensare che due anni fa militavo in D e ora sono in A con il Cagliari, mi ricorda il mio motto che riguarda il non mollare mai, stare sempre sul pezzo. Sono felice di aver giocato in Serie D, mi ha concesso di crescere e fare un’esperienza importante per il percorso della carriera. La mia prima partita, per necessità contingenti, fu da terzino sinistro. Poi sono tornato a centrocampo“.

CONDIZIONI DI FORMA. “Normale vivere alti e bassi nel calcio. Però sono sereno, perché mi sto allenando sempre bene con la serenità di essere pronto nel caso Ranieri mi chiami. Nella SPAL ho fatto tesoro dei consigli di Daniele De Rossi, la sua fiducia mi ha aiutato tanto“.

IL CONSIGLIO DEL NINJA. “Cagliari? Ne ho parlato con Radja Nainggolan, che mi ha consigliato subito la scelta. Girando in città, ho trovato da subito persone sorridenti, il mare, il caldo: l’ambiente giusto. Il pubblico che anche ieri ci è stato vicino al CRAI Sport Center è fantastico: i nostri tifosi devono rappresentare la motivazione in più per arrivare alla salvezza“.

CRESCITA. “Il distacco dalla mia famiglia, nelle prime due-tre settimane, è stato difficile. Però i miei cari vengono a trovarmi appena possono, compreso mio fratellino che ha iniziato a giocare: è un classe 2011. Il giorno del mio esordio in Serie A abbiamo fatto una videochiamata di gruppo: una gioia, perché li porto sempre dentro di me“.

GLI STUDI. “I miei genitori hanno sempre sostenuto il percorso calcistico, parallelamente allo studio. Vorrei frequentare in futuro il corso universitario di Scienze Motorie. Ora però desidero restare concentrato sulla mia professione“.

IL TRIO. “Il giorno del mio primo allenamento, mi chiedevo: ‘Sono qui per davvero?‘. Avevo il desiderio di allenarmi vicino a Pavoletti, un ragazzo che poi ho scoperto grande motivatore del nostro gruppo. Siamo dispiaciuti della sua assenza dal campo, ma siamo sicuri che ci starà sempre vicino. Ci troviamo spesso in compagnia, fuori dal campo, con Obert e Oristanio. Però ho un bellissimo rapporto con tutti“.

EXTRA CALCIO. “Adoro passeggiare a piedi per Cagliari. Sto assaggiando delle pietanze sarde, quando capita di andare al ristorante: non mi faccio mai mancare il pane carasau. A livello musicale, il mio artista preferito è Ultimo. A Sanremo ho apprezzato particolarmente Mahmood, per me avrebbe meritato di vincere la manifestazione“.

 

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