Una brutta sconfitta, che lascerà il segno. Ancora una volta il Cagliari ha concesso il primo tempo per provare poi a svegliarsi dal solito torpore nella ripresa, complici probabilmente alcune scelte iniziali che non hanno pagato e continuano a non pagare.
La rosa rossoblù non consente certo voli pindarici, ma ha un senso continuare a schierarsi a specchio contro la squadra avversaria, annullando quel minimo di identità che la squadra ha acquisito? Probabilmente no. Il Cagliari ha bisogno di certezze, di mandarle a memoria e di avere più coraggio. Certe scelte potrebbero avere un senso contro le corazzate del campionato, ma con squadre come il Torino si può e si deve osare di più.
È ormai assodato che la difesa rossoblù non regga il confronto con la Serie A. Non ha molto senso continuare a puntare su due giocatori (Wieteska e Hatzidiakos) che in coppia continuano a mietere prestazioni ben al di sotto della sufficienza. Probabilmente è più funzionale una maggior copertura a centrocampo senza dover schierare per forza di cose dei giocatori che, al momento, non sono all’altezza. La cessione di Goldaniga, poi: perché agire senza aver prima trovato un valido sostituto? Una mossa che sa di harakiri.
Il Cagliari riprenderà ad allenarsi martedì, prossima tappa all’Olimpico di Roma contro i giallorossi, lunedì 5 febbraio: serve una svolta, ma ancor di più servono coraggio e identità.