“Ho il record di permanenza nella mia carriera al Genoa. Ma quello che mi ha dato Cagliari a livello di sensazioni umane, dai rapporti con la gente e con la società, la Sardegna… Persone uniche che sanno come dimostrarti il loro affetto“.
“Sono felice per il rendimento di Luvumbo: esprimo una piccola nota polemica sulla scorsa stagione. Nell’allestimento della rosa per la Serie B 2022-23, durante la gestione Liverani, Zito non veniva considerato. Mi sono esposto in prima persona per lui e Kourfalidis, perché credo profondamente in questi ragazzi. La partenza di Luvumbo per la Coppa d’Africa è una perdita consistente per il Cagliari“.
“Il Cagliari ha le armi per salvarsi e vanta un tecnico come Ranieri che ha le carte giuste, oltre a contare sull’amore della gente. La separazione dalla società è una pagina che non desidero ricordare. Mi ha fatto male e ho sofferto, parecchio. Ci siamo presi delle grandi soddisfazioni insieme al presidente Giulini, poi… C’erano delle persone attorno al Mister che hanno raccontato un sacco di bugie sul mio conto: non ho mai voluto il male del Cagliari e potete chiedere alla mia compagna quanto fossi intrattabile in quel periodo. Non sentivo di meritare quella separazione: lei andò via un mese da casa, perché era diventato impossibile vivere vicino a me“.
“Mi sono ricreduto su Altare. Su di lui non avevo riposto una grande fiducia, contrariamente al presidente. Poi sono diventato un estimatore di Giorgio e mi scrive spesso. Pavoletti? L’Altafini del Cagliari. Un’etichetta che non gli piace? Perché forse non sa chi era Altafini! Apprezzo tanto Leonardo come uomo e giocatore. Contro il Lecce sarà difficile: è allenato da D’Aversa, il cui nome fu accostato al Cagliari nella mia gestione. Ma non l’ho mai proposto al club rossoblù, perché ci tenevo a mantenere i rapporti con lui, visto che è uno dei miei ‘figli’ calcistici“.