Primi 20’ da incubo. Non solo per un altro errore di Radunovic, il quale chiama il pallone a Dossena, ma lo lascia li e Gonzalez al 3’ lo insacca, ma anche per la clamorosa occasione a porta vuota, avuta da Nandez (8’) con salvataggio praticamente sulla linea di porta da parte di Kayode. A questo si aggiunge il raddoppio dei padroni di casa, con l’autorete di Dossena al 22’’, che devia nella propria porta in modo sfortunato, una palla calciata da Kayode. I viola giocano decisamente meglio, a tratti a memoria, creando altre occasioni per allungare nel punteggio, ma rischiando la marcatura sul tiro (fuori di pochissimo) fatto partire da Shomurdov schierato titolare da Ranieri. Che, non solo sui due gol subito, chiude gli occhi dalla panchina. Il tecnico si danna l’anima alla ricerca del cambiamento, ma deve fare i conti con l’attuale realtà.
Deiola e Shomurodov restano negli spogliatoi, lasciando il posto a Oristanio (che mostra la solita personalità, ma anche qualche momento di nervosismo) e Prati, che si rivede in campo dopo qualche gara spettatore in panchina. Scelte per cercare di sistemare una partita che si è messa, purtroppo subito male. Ai cambi effettuati a inizio ripresa da Ranieri, non risponde Italiano soddisfatto dalla prova espressa nel primo tempo dai suoi. Il cambio dal 3-5-2 al 4-4-2, vede almeno un Cagliari più reattivo, rispetto alla seconda parte. Ai problemi si aggiunge anche la sfortuna, con la traversa centrata al 17’ con Petagna.
La verve dei rossoblù, obbliga l’allenatore dei viola a un triplo cambio, per avere più forze fresche e controllare la contesa, per incamerare altri tre punti in classifica. Il Cagliari di Ranieri, applauditissimo dai suoi ex tifosi per i trascorsi sulla panchina della Fiorentina, perde 3-0 (con gol di Nzola in pieno recupero) resta a due punti con l’ultimo posto in classifica e al Franchi la sconfitta numero 5 in sette partite di campionato. Domenica alla Unipol Domus (ore 18) arriva la Roma, ultima avversaria di un miniciclo difficile, prima della seconda sosta stagionale, attesa come una manna dal cielo.