Sia La Gazzetta dello Sport che il Corriere dello Sport applaudono il direttore di gara per l’episodio da moviola
“Le immagini confermano che la decisione del direttore di gara, che era vicino all’azione, è quella giusta: i due giocatori nerazzurri riescono a fermarsi prima di andare a contatto con l’avversario, ed è il giocatore dei rossoblù ad allargare la gamba colpendo quella di Bastoni, già ferma”. Così il Corriere dello Sport assolve l’arbitro Michael Fabbri per il controverso episodio che ha visto Zito Luvumbo finire a terra dopo un contatto in area nel secondo tempo di Cagliari-Inter. Per Fabbri è 6,5 il voto del CorSport.
La scelta del direttore di gara e del Var è promossa anche da La Gazzetta dello Sport che lo promuove con un 6: “Luvumbo è in area e non è certo che Cuadrado lo sfiori sul piede sinistro; a sua volta il colombiano viene colpito dal cagliaritano”.
Di tutt’altro parere L’Unione Sarda che boccia con un 5 l’arbitro Fabbri: “Dal replay il fallo appare evidente ma il VAR non interviene, avvalorando la decisione presa dall’arbitro” scrive il quotidiano regionale. Effettivamente è difficile non concordare con quest’ultima lettura. Il replay mostra chiaramente un contatto con Cuadrado che colpisce la parte esterna del ginocchio destro di Luvumbo, con l’angolano che in caduta poi centra la gamba di Bastoni. Ma il fallo è commesso chiaramente da Cuadrado.
Più che una svista, appare una decisione presa con un certo pregiudizio sull’attaccante rossoblù. Luvumbo è un giocatore etichettato come “tuffatore”, inutile negarlo, perciò gli arbitri che vanno a preparare la partita sanno già quanto sia difficile leggere certe situazioni che il giocatore è capace di creare con la sua rapidità. Nel caso specifico però Zito aveva ragione e a velocità normale anche l’entità del contatto è ben chiara. Un rigore non dato che forse non avrebbe cambiato nulla in una gara ben controllata dall’Inter, ma comunque un rigore.
