L’esponente del Governo ha parlato al Corriere dello Sport. Ecco un breve estratto dell’intervista dedicato al tema Euro 2032 dove Cagliari è inserita tra le città ospitanti:
“Dobbiamo avere l’orizzonte della dignità, non dell’appuntamento. Ma il 2032 è oggettivamente la scadenza migliore per noi: abbiamo 9 anni di tempo. Resta il fatto che dobbiamo trovare un senso logico nell’affrontare il problema”.
“Oggi succede che una parte dello Stato dica “per riqualificare gli stadi non ci sono soldi pubblici”, poi un privato cerca di farlo più o meno da solo e sempre lo Stato dica “non si può fare” o rende l’iter amministrativo estenuante. Così l’investitore non capisce, perde fiducia e, poi, si arrende. E ci perdiamo tutti. Abbiamo appena approvato un decreto per alleggerire ulteriormente l’iter amministrativo della cosiddetta “legge stadi”, ma ci vuole un patto tra Stato e privati”.
“La candidatura congiunta con la Turchia? È stata una scelta della Figc che si può valutare nella doppia ottica: un’opportunità persa, per quanto soggetta al rischio di altre scelte da parte dell’Uefa vista la qualità degli stadi turchi, oppure un’opportunità da valorizzare e sulla quale contribuire allo sviluppo delle infrastrutture calcistiche italiane, a partire dagli stadi e non solo delle 5/6 città che potrebbero ospitare gli Europei”.