L’operato dell’arbitro Colombo durante Cagliari-Parma è stato contestato dal ds ducale Pederzoli: in realtà, forse, non tutto è stato detto
LE CRITICHE PARMENSI. La condotta di gara dell’arbitro Andrea Colombo, che ha diretto ieri Cagliari-Parma, non è andata giù alla società ducale. La quale, nella persona del ds Pederzoli, non le ha mandate a dire in sala stampa mettendo all’indice il fischietto della sezione di Como. Se il dirigente ducale si è lamentato dei 5 cartellini gialli e del rigore concesso su Luvumbo, è allora corretto analizzare anche da parte rossoblù ciò che al Parma non è stato sanzionato.
ATTEGGIAMENTO. Ci sono da registrare diversi episodi per cui il Cagliari avrebbe da ridire, a bocce ferme e a risultato acquisito: ma non è stato e non sarà fatto. A cosa ci riferiamo è presto detto: nel primo e nel secondo tempo, il difensore Del Prato ha ritardato vistosamente alcune rimesse laterali, senza conseguenze disciplinari, con il Parma in vantaggio per 2-0; al 63°, Lapadula lanciato a rete veniva atterrato da Osorio: Colombo ha lasciato correre; 10 minuti dopo Zanimacchia ha provato la sceneggiata dopo un lieve battibecco con Luvumbo, simulando un colpo violento al volto (solo un tocco leggero) in occasione di una rimessa laterale e non ammonito; altri episodi minori, ostruzionistici e mirati, per far innervosire i rossoblù e far scorrere il cronometro a proprio vantaggio.
Il Cagliari ha vinto e tace, nonostante gli episodi citati; il Parma ha perso e protesta. Ma, come sempre, ognuno racconta la versione che più fa comodo.