La prova di Paulo Azzi contro il Parma ha evidenziato un giocatore dai due volti, se si paragona il rendimento offensivo a quello in copertura
È cosa nota: il ruolo dell’esterno difensivo non è semplice da ricoprire, perché richiede dei fondamentali sufficienti in fase di copertura, ancor prima dell’aspetto propositivo. Per questo motivo, Paulo Azzi si era ritrovato in panchina per 2 partite qualche settimana fa. Ranieri aveva affermato senza peli sulla lingua che l’ex Modena non gli dava abbastanza garanzie in aiuto alla retroguardia. E questo ne faceva un ottimo laterale, ma a metà.
Evidentemente il brasiliano ha ancora molto lavoro da fare in tal senso: a Parma, questo pomeriggio, è emersa tutta la contraddizione di questo giocatore. Attualmente è l’unico che sa saltare l’uomo con frequenza, proponendosi in appoggio agli attaccanti grazie alle scorribande sulla sinistra. Potenzialmente devastante. Purtroppo per lui, e per il Cagliari, Azzi ha sofferto tanto quando si è trovato a contrastare Benedyczak e Man: quest’ultimo è sfuggito proprio al rossoblù per accentrarsi e segnare il 2-1.
Senza dimenticare in precedenza il rigore (clamoroso) deciso da Gariglio, quando è andato a saltare su Vázquez per un tocco con il braccio visto solo dal direttore di gara. Un vero peccato, perché il numero 37 di Ranieri si era anche prodotto in un tunnel-tiro sopra la traversa con una pregevole giocata. Insomma: a Paulo Azzi non è andata nel migliore dei modi questa giornata. Però ha le sue responsabilità, così come Sir Claudio che avrebbe forse potuto sostituirlo prima cautelandosi con l’inserimento di un centrale, facendo scalare Obert a sinistra. Anche se, col senno di poi, è innegabilmente tutto più facile in sede di analisi.