Un episodio curioso degli esordi da calciatore dell’attuale tecnico rossoblù sottolinea il suo strettissimo legame con la squadra sarda
Cagliari nel suo destino. Una frase quasi consumata, riferita a Claudio Ranieri, sentita tante volte nelle ultime settimane, ma che alla luce di un curiosissimo episodio assume un significato ancora più grande.
È la stagione 1973/74, alla Roma c’è un allenatore che in Sardegna ha assunto i contorni della figura mitologica. Si tratta di Manlio Scopigno, vincitore tre anni prima del campionato alla guida di un Cagliari irripetibile. Succede poi che nel mese di novembre, durante una gara di campionato dei giallorossi sul campo del Genoa, Scopigno fece esordire un giovane difensore. Chi? Un certo Claudio Ranieri. Dunque, l’esordio in Serie A di Ranieri è dovuto a Scopigno. Davvero una coincidenza incredibile, se si pensa che poi quel giocatore poco più che ventenne, quindici anni più tardi nelle vesti di allenatore, avrebbe fatto la storia del Cagliari, portandolo dalla C alla A e raggiungendo infine un’incredibile salvezza. Scopigno e Ranieri, due allenatori amatissimi, legati a doppio filo da una squadra in comune.
“È vero”, ha confermato Ranieri nella lunga intervista concessa a Anthony Muroni, “una coincidenza davvero bella. Scopigno era un allenatore che ricordo con affetto, sapeva di calcio e sapeva come far esprimere al meglio i suoi giocatori. Ma dirò di più: la mia ultima gara da giocatore della Roma, sempre in quella stagione, fu proprio contro il Cagliari. In quella partita marcavo Bobo Gori, giocava anche Gigi Riva. Indimenticabile”.