Il tecnico romano, che sembrava aver trovato la quadra, è nell’occhio del ciclone: i giocatori ci sono, il gioco no. E Marassi potrebbe già essere una sfida cruciale per la panchina
Una non squadra, il Cagliari. I flebili segnali avuti dopo le due vittorie consecutive con Modena e Benevento avevano fatto pensare che la strada imboccata era quella giusta. Così non è stato, e sulla squadra rossoblù si riaffaccia l’incubo di una debolezza psicologica e di una scarsa tenuta mentale che sta attanagliando l’ambiente da oltre due anni.
Dopo tre mesi di lavoro, Fabio Liverani è in discussione: i giocatori ci sono (tutti quelli richiesti dal tecnico), il gioco no. Pensare che siamo solo all’inizio della stagione e che le cose possono migliorare è la cosa più sbagliata che si possa fare. Certo, tutto può cambiare da una giornata all’altra, ma le premesse non dicono questo: mancanza di schemi, errori madornali dei singoli, tanti giocatori ancora lontani dalla forma migliore. Con questi presupposti non si può pensare di attendere ancora per molto, la recente storia rossoblù è lì a testimoniare che occorre trovare le giuste contromisure per non arrivare a un punto di non ritorno.
Liverani rischia? Certamente la sua posizione non è più salda come qualche settimana fa, ma una prestazione all’altezza venerdì sul campo della corazzata Genoa potrebbe raddrizzare la situazione. Il Cagliari ne avrà la forza?