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Porta rossoblù… girevole: i destini di Cragno, Vicario e Radunovic

Dopo le scelte effettuate sul mercato dalla società cagliaritana circa il delicato ruolo di portiere titolare, fisiologico porsi degli interrogativi

Il Cagliari ha avuto in mano le prestazioni sportive di Alessio Cragno e Guglielmo Vicario, scelti anni fa rispettivamente come portiere titolare e dodicesimo (ingombrante). Il secondo è stato poi ceduto in prestito all’Empoli, mettendosi in mostra nello scorso campionato di Serie A. Cragno, nel frattempo, incappava nella stagione della retrocessione rossoblù dopo aver cercato di salvare il salvabile. Nonostante tutto, restando nel giro azzurro di Mancini. Quest’estate la società di via Mameli si è accordata con il Monza per il prestito con obbligo di riscatto in caso di permanenza dei brianzoli in massima serie.

L’estremo difensore toscano, evidentemente, desiderava restare in A per continuare a coltivare la Nazionale e abbracciare un progetto ambizioso dopo diversi anni in Sardegna. Decisione legittima: peccato che sia andato a Monza per fare il panchinaro dietro Di Gregorio, sia con Stroppa in panchina e poi con il successore Palladino. Un buco nell’acqua? Staremo a vedere. In questo momento Cragno sembra aver perso proprio tutto ciò che sembrava compreso nei piani.

In precedenza il Cagliari aveva detto addio a Guglielmo Vicario, uno dei portieri italiani più brillanti dell’ultima generazione. Cessione a titolo definitivo all’Empoli, dove nello scorso massimo campionato aveva mostrato il suo notevole valore. Una decisione, quella di rinunciare già in passato a lui mandandolo a giocare altrove, che aveva fatto storcere il naso. Ora, la chiamata in Nazionale da parte di Mancini, guadagnando quel posto lasciato vacante proprio da Cragno caduto in disgrazia. Una grande soddisfazione per il ragazzo, un altrettanto grande rimpianto per il Cagliari: il quale ha certamente guadagnato dei bei soldini, non va dimenticato. Sia per Cragno che per Vicario.

La scelta per il nuovo portiere rossoblù per la Serie B 2022-23 è caduta su Boris Radunovic, secondo di Cragno nella scorsa annata e riserva di Cremonese, Verona e Atalanta tra il 2018 e il 2021. Le incertezze del serbo, in questo avvio, sono state diverse. Una squadra come il Cagliari, costruita per ritornare subito nella massima categoria, potrebbe non aver effettuato una corretta valutazione su di lui? Lecito chiederselo. D’altronde, la figura di un estremo difensore forte e dotato di personalità può spostare gli equilibri di una stagione. Attualmente, questa figura non c’è. Non ce ne voglia il buon Boris, che non aveva demeritato quando fu schierato per una manciata di incontri nello scorso anno.

Il campo parla sempre, e in modo chiaro.

Che il Cagliari abbia sbagliato qualcosa, in tema di portieri?

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