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Oltre un’ora di gioco in dieci uomini e primo cambio all’80’: la sconfitta di Ferrara è tutta qui

Decisivo anche l’errore dal dischetto di Lapadula. I passi avanti nel gioco ci sono, ma le scelte (non) fatte dal tecnico dopo l’espulsione di Di Pardo hanno condizionato pesantemente l’evolversi della gara

Tutto tranne che una gara da perdere. Il Cagliari di ieri al Paolo Mazza di Ferrara ha dimostrato a lunghi tratti la propria superiorità tecnica e fisica sulla Spal. L’espulsione di Di Pardo ha però condizionato pesantemente il prosieguo della partita, il tutto amplificato dal gol di La Mantia, arrivato pochi minuti dopo il rosso all’esterno cagliaritano. Basta questo per spiegare la sconfitta? Assolutamente no.

Proprio la scorsa settimana Fabio Liverani aveva sottolineato l’importanza dei cinque cambi di qualità che il Cagliari poteva permettersi: in un campionato duro come quello di Serie B, mettere in campo forze fresche di livello (la panchina rossoblù al momento non è paragonabile a quella di nessun altra squadra della serie cadetta) può incidere pesantemente sul destino di una gara. Perché allora, con la squadra rimasta in dieci uomini al 31′ del primo tempo, con una panchina lunga di grande qualità, con giocatori ancora non in piena forma partiti titolari e con un Luvumbo capace di spaccare la gara nelle precedenti occasioni (anche ieri sera, appena entrato, ha provocato l’espulsione del ferrarese Peda) si è deciso di non modificare l’assetto impostato dal primo minuto?

“I cambi tardivi? La squadra non era in difficoltà, aveva trovato equilibrio e riusciva a essere pericolosa, credo fosse giusto mantenere un certo tipo di struttura senza andare a intaccarla tanto per sostituire qualcuno se non nel finale convulso una volta che eravamo dieci contro dieci”, ha risposto Liverani nel dopo gara. Ma il Cagliari nella ripresa non è riuscito a rendersi pericoloso se non in alcune occasioni, rigore compreso. E gente come Luvumbo, Pereiro, Pavoletti, Desogus e Millico avrebbero davvero potuto cambiare la gara, a maggior ragione quando è stata ristabilita la parità numerica con l’espulsione di Peda.

Scelte discutibili, dunque, ma anche passi avanti nel gioco: la prima mezz’ora di gara ha evidenziato diverse cose buone nell’impostazione, a partire dall’approccio meno timoroso rispetto alle precedenti uscite. Occorre ripartire da qui, ma anche dagli errori commessi. Per cercare di non ripeterli.

 

 

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