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Si riparte con diversi errori di valutazione. E il tanto inseguito Carboni sembra già bocciato

Il Cagliari si ritrova ancora spaesato, incapace di produrre un gioco accettabile. E con uno schema di gioco che probabilmente non gli appartiene

Stagione nuova, Cagliari vecchio. Dopo le prime due gare ufficiali della stagione (Perugia in Coppa e Como in campionato), è possibile dire che la squadra rossoblù è ancora un cantiere in tutto e per tutto. Il 4-3-3 che Liverani vuole far digerire alla squadra non sembra per nulla adatto: e non possono bastare le assenze registrate ieri al Sinigaglia per giustificare una prestazione totalmente insufficiente, contro una squadra tutt’altro che imbattibile. Un Como dignitoso, ma niente di più, che senza l’uomo in meno nell’ultimo quarto d’ora di gara avrebbe potuto portare a casa l’intera posta in palio. E l’allarme di una sconfitta sarebbe stato ben più rumoroso di quello provocato da un pareggio acciuffato in extremis.

Chiariamo un punto: è preferibile sviscerare da subito certe mancanze, che restare a crogiolarsi sperando perennemente in una svolta che potrebbe non arrivare (e le ultime stagioni sono lì a ricordarlo con tanta amarezza). Liverani ha voluto ovviare alle assenze nel reparto arretrato con la sorpresa Zappa a sinistra, esperimento già bocciato in passato, ma che evidentemente continua a far sperare in qualche strana garanzia di successo. Resta quindi il problema degli esterni, ancora una volta relegati a ruoli di secondaria importanza: non si può andare avanti, anno dopo anno, con giocatori non all’altezza. E il tanto inseguito Carboni, ieri relegato in panchina, sembra già essere bocciato. Aver schierato Zappa a sinistra (fuori ruolo) e non l’ex interista, sa tanto di sfiducia bella e buona.

Altro pollice verso: Viola. Il centrocampista si accende a fasi alterne, non garantendo continuità durante l’arco dei novanta minuti. Serve ritrovare la forma al più presto, altrimenti meglio cambiare. Da rivedere la scelta fatta su Desogus, ma più che una scelta sul giocatore occorrerebbe fare una profonda riflessione sul modulo. Il 4-3-3 non sembra calzare a questa rosa: la gara di ieri ne è stata l’ennesima dimostrazione, con un Como capace di mettere i rossoblù seriamente in difficoltà e più di una volta. E l’ingresso di Pereiro ha sentenziato un concetto: l’uruguaiano non ama essere imbrigliato in un pezzetto di campo. Se lasciato agire e spaziare sulla trequarti riesce a dare il meglio di sé. Forse è questo il problema di tutti gli allenatori che si sono succeduti e che hanno provato a far rendere il giocatore, ma soltanto attraverso schemi che non gli appartengono.

Per quanto riguarda il mercato ancora aperto, la priorità è certamente l’esterno sinistro basso (potrebbe arrivare Barreca), ma occorre rimediare anche sull’altra fascia. Insomma, la carne al fuoco non manca di certo, ma siamo appena all’inizio: intervenire subito per non commettere (ancora una volta) gli stessi errori.

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