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Trofeo Benedetto Piras Under 17, valori e segni di un calcio che piace

Al via martedì il torneo della Figc sarda intitolato al suo storico presidente del Comitato regionale scomparsi negli anni scorsi

“Penso che avere memoria sia un obbligo per quanti si occupano di amministrare settori che riguardano e interessano tante persone se non l’intera collettività. Ricordare Benedetto Piras, uomo di gestione e di macchina, capace di mettere al primo posto l’interesse del Comitato regionale, è un onore, un obbligo e anche motivo d’orgoglio per tutti noi”. Gianni Cadoni dà una sistemata alla cravatta azzurro mare e accelera. “Il primo trofeo riservato agli Under 17 ha caratteristiche che vanno oltre alla sfida tecnica, agonistica e comportamentale. Intanto, si spande su centri ricchi di tradizioni dell’intera isola. Coinvolge club storici, con settori giovanili consolidati, mette assieme municipalità e territori di grandi potenzialità e aspettative. Infine – spiega il presidente della Federcalcio isolana – è il semaforo verde della piena ripartenza dopo due stagioni e mezzo a tappe forzate, condizionate e ferite pesantemente dalla pandemia“. Pallonate, ancorché nobili, e non solo.

L’EVENTO. Il 1° Trofeo Benedetto Piras si apre lunedì con l’arrivo delle rappresentative e prosegue fino a sabato 18: il campo Polese, alla Ferrini di Cagliari sarà teatro della finale. Con due gironi (A: Sardegna, Friuli, Emilia Romagna e Umbria; B: Calabria, Lazio, Liguria e Toscana) e le gare di qualificazione che si giocano a Bitti, Buddusò, Dorgali, Galtellì, Golfo Aranci, Irgoli, Oliena, Monti, Olbia, Orosei, Siniscola e Torpé. Un festival di giovani promesse, ottimo spot anche per le località e per i club. A dirla tutta, uno scorcio di Sardegna che ammalia. Capace di coniugare luoghi, sensazioni sport. Una sintesi delle fatiche di condurre e gestire società sane e produttive.

La storia delle persone competenti, dai presidenti al custode del campo, abili nel districarsi anche durante e dopo una pandemia mortificante. “Il torneo mi ruba anche un filo di emozione. Benedetto è stato il nostro numero uno per 27 anni. A lui si devono le basi e le fondamenta della nostra sede e del nostro modo di concepire il calcio dilettantistico. Nel salutare e ringraziare i colleghi dei comitati e delle rappresentative regionali coinvolte nel torneo, ho un pensiero per la signora Silvana, adorata moglie del Professore”. Gianni Cadoni sa di calcio, conosce e ama la Sardegna, ne ha viste tante. Un insieme di esperienze indispensabili per governare un mondo complesso qual è quello del dilettantismo. Per non parlare del settore giovanile, delle scuole, degli ufficiali di gara. Insomma, una sfida aperta.

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