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Retrocessione con tanti bocciati: società, giocatori, Mazzarri e non solo…

Dalla conferma obbligata di Semplici ad un gruppo che doveva essere costruito meglio per giocare sul filo fino all’ultima giornata

Il fallimento c’è stato. E se lo sarebbe stato comunque, anche con un gol che avrebbe portato la vittoria a Venezia e quindi alla salvezza. Con il presidente Tommaso Giulini in primis. Due retrocessioni dal 2014 a oggi, la seconda sotto la sua gestione. Ieri sera il patron ha avuto uno scontro al Club di Sky Sport con il conduttore Fabio Caressa. “Questa retrocessione viene da lontano. Dopo la cessione di Barella abbiamo provato a fare un salto in avanti prendendo tanti giocatori importanti. Abbiamo alzato il monte ingaggi e – ha aggiunto – questa strategia non ha pagato, portandoci a distanza di tre anni a questa amarissima retrocessione. Mi scuso con chi lavora per questo club e con tutti i tifosi che sono venuti qui a Venezia”.

“Abbiamo anche preso due importanti allenatori come Di Francesco e Mazzarri, ma non è servito. Ho vissuto momenti duri in passato, quando è mancato mio padre e ho dovuto rilevare l’azienda e quando il Cagliari è retrocesso dopo il mio primo anno. Gli shock mi hanno insegnato che dalle cose brutte si riparte sempre e anche questa volta si ripartirà. Le indiscrezioni, al di là di essere false, arrivano all’inizio della settimana più importante per noi. Sembrava che smobilitassimo e – ha concluso Giulini –  credo che in molti non ci abbiamo voluto bene, ma i ragazzi non si sono fatti influenzare. Ripartiremo da un’altra categoria a testa alta”.

COLPE DI TANTI. La discesa Serie B non è da ascrivere ad una persona. Lo è anche per altri interpreti, a partire dalla squadra. Perché, indipendentemente dall’allenatore di turno (Semplici e Mazzarri ma non certo Agostini), non si può retrocedere quando ha in rosa Cragno, Marin, Rog, João Pedro, Nández e Pavoletti. Ma lo è anche della stampa troppo accondiscendente e chi vi scrive non si tira indietro. Ero certo che ad aprile questo gruppo fosse stato fuori dai pericoli. Ho sbagliato e chiedo venia. Magari mi lascio trasportare dall’ottimismo, ma in campo non ci vado io. Ora è giusto essere al centro di un processo, ma anche il tifoso (in particolare quello da tastiera) deve prendersi le sue colpe. Ma siamo innamorati del Cagliari. Ora è giusta la rabbia, poi si deve ripartire con slancio. Si riparte dalla Serie B? Si, ma non si molla. Anzi. Forza Casteddu. Sempre!

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