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Nandez, la parola data la stai tradendo tu

Con un lungo post sui social l’uruguaiano spiega che dietro al suo comportamento c’è una promessa mancata da Giulini, ma il suo contratto parla chiaro

NO E POI NO. Dopo qualche giorno di silenzio e dopo qualche Instagram stories a testimoniare gli allenamenti ad Assemini, il ribelle Nahitan Nandez scrive una lettera aperta ai tifosi. Chiede scusa El Leon, spiega che dietro alla mancata partenza con la squadra per l’amichevole di sabato a Maiorca ci sono motivi seri. Racconta di una promessa fatta dal Cagliari, una parola d’onore. Dimentica, però, che a mettere una clausola rescissoria sul proprio contratto è stato lui.

CONSIGLIATO MALE. O forse è meglio dire che la clausola rescissoria da 36 milioni l’ha voluta il suo agente Pablo Bentancur. Un signore che ha creato problemi alla dirigenza rossoblù ancor prima che Nandez sbarcasse in Italia. Prima facendo saltare l’arrivo dell’uruguaiano nel gennaio 2019, poi facendo patire le pene dell’inferno agli avvocati del club l’estate del suo acquisto e pure dopo, con la questione dei diritti d’immagine. A fissare il prezzo che obbligherebbe Giulini a lasciar partire il centrocampista sono stati proprio il giocatore con il suo entourage e, per quanto possa sembrare strano al Kevin McCallister sudamericano, anche un contratto firmato è in un certo senso una parola d’onore.

REALTÀ DEI FATTI. Il Cagliari non ha mancato nessuna promessa, per due motivi: il primo è che bastava un’offerta da 36 milioni per far scattare la clausola; il secondo è che la trattativa con l’Inter si stava sviluppando ben al di sotto di quelle cifre, perciò le difficoltà non le sta facendo Giulini ma i nerazzurri. Per loro Nandez non vale 36 milioni, per il Cagliari sì. Nonostante questo si stava aprendo a cifre inferiori e addirittura al prestito con diritto di riscatto, quasi una follia vista la necessità di liquidità immediata espressa dalla proprietà sarda. Il quadro che appare è dunque quello di un presidente che ha preso gli insulti della piazza per venire incontro alla parola d’onore data (e i commenti alla trattativa sul nostro sito lo testimoniano), mentre dall’altra parte c’è un calciatore completamente in balia del suo procuratore, capriccioso e arrogante, che con il suo atteggiamento rischia di compromettere il futuro del proprio assistito.

SCUSE NON ACCETTATE. Il sermone sull’onore e il rispetto non regge. Perché prima si vuole una clausola per la cessione, poi si chiede l’agevolazione all’uscita e quando i compratori sparano cifre clamorosamente al ribasso allora si piange sbattendo i piedi. Eh no, troppo facile venire accontentati sempre. Il comportamento tenuto da Nandez è grave. Farebbe bene a tenerne conto anche l’Inter. Forse un giocatore così non è da grande squadra.

 

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