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IL DRIBBLING DI… Mario Frongia. Cagliari: pareggio che vale mezza salvezza

A Napoli Nàndez sistema la gara nell’extratime. Prova collettiva di volontà e carattere dei rossoblù al Maradona. E ora testa al Benevento

 Premessa: il diciassettesimo posto è conquistato. Con il Torino che deve giocare domani con il Parma e deve recuperare con la Lazio, il Cagliari è salvo. Vale poco? No, la consapevolezza di potercela fare vale oro. Ed è quel che conta: la A va difesa con sangue e sudore. Sul match, poche storie. Joào Pedro, diffidato, sta fuori. Il bomber viene preservato per il Benevento: il messaggio alla squadra passa nel modo giusto. Nessuna resa annunciata, tanta determinazione e anche un filo di giusto coraggio. Ovviamente, tra sette giorni con i sanniti ci si gioca gran parte della permanenza in A. Sui primi undici anti Napoli balza agli occhi il rientro di Duncan in mediana e di Zappa a sinistra. Il resto va da sé. Out Marin, squalificato, in porta Cragno con Vicario, buon protagonista nelle tre vittorie su tre, in panca. L’Alessio di Fiesole va venduto, meglio tenerlo in vetrina. Al netto delle velleità del club, Cragno merita il proscenio conquistato con il lavoro. Rimane uno dei primi “paratori” del torneo e non vanno scordate le attenzioni di Mancini, che lo ritiene tra i migliori della A. Cragno merita la maglia azzurra e gli Europei che scattano l’11 luglio a Roma.

PAURA DEL PASSATO E TAPPI DI SUGHERO. Al San Paolo-Diego Maradona, l’ultima volta, settembre 2019, i rossoblù hanno vinto. Ma c’era Maran in panca che, come Rastelli (unico ad aver vinto qualcosa e con i record nei sette anni di gestione dell’Uomo solo al comando) viene cancellato dalla società. Ma i fatti sono come tappi di sughero tenuti a forza sotto l’acqua. Prima o poi, tornano a galla. Si parte con una buona pressione. Se lotti per salvarti non può essere altrimenti. Nainggolan, Deiola e Carboni mostrano i denti. Il collettivo è solido. Il Napoli, ritrovati i titolari, corre per la Champions e con l’Atalanta gioca il miglior calcio del campionato.

SOSTANZIALE EQUILIBRIO. L’1-0 dei padroni di casa nasce da un fallo laterale a favore del Cagliari. Insigne rifinisce, Osimhen non sente la marcatura flebile di Godin e batte Cragno dopo 12’. La risposta? Palo di Zappa servito dal Ninja. Poi, Carboni pennella per Pavoletti, Meret para e sul tap in da un passo Nàndez non pareggia. I ragazzi di Semplici ci sono. Bene. La tenuta mentale e agonistica è un buon segnale in vista delle ultime quattro gare.

UN PAREGGIO D’ORO. Si riparte con il Cagliari che tiene alta la pressione. A seguire, in una manciata di minuti il Napoli fa il Napoli. Su imbeccata Koulibaly-Zieliski, Osimhen grazia Cragno. Poi, Zielinski impegna il portiere rossoblù. Demme prende una traversa con una sassata da 25 metri. Quindi, Fabbri annulla il gol a Osimhen per fallo, discutibile, su Godin. Lykogiannis? Sfiora il pari di testa su traversone di Nainggolan. Un’ora di gioco con buona personalità. Ancora Zielinski, Cragno c’è. Sulla respinta da pochi metri, Insigne la svirgola in fallo laterale, poi, passa qualche minuto, e l’attaccante la “passa” a un incredulo Cragno. Il dominio dei campani è netto.

Ma il Cagliari non molla. Ceppitelli (botta alla testa dopo un crash test con Osimhen) lascia per Simeone: cambio offensivo, Semplici giustamente ci crede. Intanto, Di Lorenzo entra in dribbling in area, Carboni salva. A 10’ dalla fine ecco Calabresi, al posto di Zappa. Meret si supera su Pavoletti, splendida girata di destro. Il pareggio è dietro l’angolo. Koulibaly ha i crampi, il Napoli affanna. E l’1-1 arriva al 4’ di recupero: Duncan trova Nandez nell’area piccola, Hysai dorme. Un punto che vale un pezzo importante di corsa salvezza.

NOTARELLE
1) TURN OVER. Nella vittoria contro la Roma, in panca Duncan, Zappa, Asamoah, Rugani e Calabresi: ovvero, poker di acquisti tra agosto e mercato di riparazione. Con Nainggolan squalificato, perse le tracce di Sottil, tra i rinforzi del “progetto”, sono scesi in campo Deiola, Marin e Godin. Ma sarà stato certamente per il turn over voluto da Semplici.

2)POTETE ANDARE ANCHE OLTRE. “Quegli intrecci calcistici tra Milano, Cagliari e Olbia” è il titolo. L’agenzia Quadratum assiste numerosi calciatori del Cagliari e dell’Olbia, società in stretta relazione fra loro e sotto la “tutela” di Fluorsid, la multinazionale del patron rossoblu Tommaso Giulini. I ruoli di Lior Metzinger il catenaccio. Nei giorni scorsi il quotidiano Domani ha inquadrano i nodi economico-finanziari che camminano  da sette anni con la gestione del club sorto un secolo fa e vincitore dello scudetto nel 1970. Che se ne occupi o meno la Procura federale, perché a naso è complicato dire che, ad esempio, non ci siano problemi a essere controllore e controllato al tempo stesso, il tema è ghiotto. Tra conflitto d’interesse, per i regolamenti Coni e Figc, e l’esser diventati agente domiciliato, sdoganato dalla stessa Quadratum.

La questione è stata ripresa anche da altre testate. CalcioCasteddu c’è. E non mette la testa sotto la sabbia. Se ne può parlare? Sì, senza se e senza ma. Un cronista ha il diritto-dovere di dare notizie, anche quelle scomode. Un tifoso può vivere sulle onde dei risultati: chiedere piazza pulita dei vertici, del ds, del tecnico e dei “camboni” da Lega Pro, quando si perde e si è terzultimi in classifica dopo annunci roboanti come “rosa di livello per stare tra le prime dieci”. Oppure, può dimenticare tutto, sventolare la bandiera e piangere di gioia quando si vince. Tutto normale. Poi, ci sono i risultati, la campagna acquisti, le bufale, il marketing, gli errori madornali, le storie di breve, medio e lungo periodo.

Più la professionalità, la competenza e la trasparenza. Ma sono i fatti, soprattutto, che nessuno può cancellare né diluire, confidando magari nella memoria corta dei supporters. Sento già le repliche: Dobbiamo pensare a salvarci, Non è il momento di creare fastidi, Testa al Benevento, Lo hanno fatto tutte, Cosa c’è che non va nell’avere un’agenzia parallela al club che controlla i calciatori, Ma chi se ne frega di questo Metzinger, Ce l’hai con il presidente, Aspettiamo la fine del campionato e così via. Il lettore attento ha spesso ragione. Intanto, leggetevi il pezzo firmato da Pippo Russo. Se non vi piace, cestinatelo. Magari, assieme al mio.

 

 

 

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