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Cagliari in grande difficoltà: ma Di Francesco non è in discussione

Quattro sconfitte di fila nelle ultime dieci gare non sono un bel biglietto da visita, ma è con il tecnico e i rinforzi che si deve uscire da questa situazione

Il 7 novembre scorso è vicino come data: poco più di due mesi. Ma in casa Cagliari è lontanissimo. Quel giorno, alla Sardegna Arena, arriva il 2-0 sulla Sampdoria degli ex Ranieri e Ekdal e si facevano discorsi da parte sinistra della classifica. Ora la situazione è ben diversa: diciassettesimo posto e una reazione che c’è a tratti sul campo, ma non supportata dai risultati.

PIENA FIDUCIA IN DI FRANCESCO. Qualcuno dirà che “per molto meno qualche allenatore è saltato”. Ma se ogni stagione vedasi Rastelli, Maran (per fare due nomi) a pagare è sempre il mister di turno, appare fin troppo chiaro che qualcosa non va tra i giocatori. I quali, fino a prova contraria, sono loro che scendono in campo. Le qualità di Di Francesco, da molti definito a ragione tecnico top (anche da chi scrive) non sono in dubbio. Come tutti gli essere umani nella vita e nel suo lavoro, non è esente da qualche errore, leggasi forse qualche cambio tardivo o errato durante una partita.

Ma non lo si può definire come in passato un integralista. Pur di mantenere in squadra João Pedro, ha rivisto il suo credo calcistico (4-3-3) passando al 4-2-3-1 per mettere a suo agio dentro l’unica punta il brasiliano, a volte mettendosi a specchio con l’avversaria di turno, oppure ancora giocando con il 3-5-2. Situazioni, che pur nella difficoltà attuale, giocano tutte a suo favore e che gli stanno permettendo di avere la fiducia del presidente Giulini, che lo ha pubblicamente elogiato recentemente attraverso un’intervista a La Gazzetta dello Sport, per come stia gestendo una situazione difficile.

SETTIMANA CORTA. Rientrata nella notte da Firenze la squadra, o meglio gli elementi a disposizione del tecnico di Pescara, ha subito lavorato ad Asseminello, con differenziato per chi ha giocato ieri al Franchi e completo per gli altri. Non ci sono punizioni come ritiro anticipato, ma si vuole mantenere la serenità in un gruppo che giovedì alle 21,15 è atteso dagli ottavi di finale a eliminazione diretta in Coppa Italia con l’Atalanta, con l’occasione di mettersi in mostra tra chi ha giocato poco in stagione, anche perché (e non potrebbe certamente essere il contrario) la priorità è il campionato. Contro la Fiorentina la squadra non è stata disastrosa: anzi. Ma il non vincere da oltre sessanta giorni, sta certamente incidendo con un blocco psicologico che impedisce alla squadra di fare bene e magari vincere anche quando le condizioni e il valore degli avversari lo consentono. Aspettando il mercato…

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