Tutti in discussione dopo l’ultima debacle, compreso il difensore polacco apparso in netto calo nell’ultimo periodo
IL CASO. Dal sogno Premier alla realtà di acqua ce ne passa. Se è vero come dice Di Francesco che i giovani vanno aiutati a crescere e non criticati al primo errore, è altrettanto giusto però che qualche bacchettata arrivi quando i ragazzi perdono la bussola. È il caso di Sebastian Walukiewicz, talento classe 2000 che in questa stagione si è messo in luce nonostante la squadra rossoblù sia sempre stata tutt’altro che esaltante in fase difensiva, ma che ora vive un momento di appannamento totale.
SVEGLIA. Dormita sul gol di Sau, contrasto aereo troppo blando sulla rete di Tuia. Una prestazione da dimenticare quella contro il Benevento da parte di Walu, ma non l’unica di questo periodo sfortunato. Impacciato contro il Napoli, in balia di Lukaku e Sanchez per gran parte di gara contro l’Inter, dove non è esente da responsabilità sul gol di D’Ambrosio. Spaesato contro la Roma soprattutto sulle palle inattive (una croce quest’anno) dove si fa sovrastare da Cristante e Kumbulla. Decisamente meglio contro Verona e Parma, anche se contro gli scaligeri è lento a coprire la profondità in occasione del gol di Zaccagni.
TUTTI IN DISCUSSIONE. Insomma un mese non facile per quello che è diventato a tutti gli effetti un patrimonio del Cagliari. C’è da ritrovare subito lo spirito della primissima parte di stagione dove davvero si era intravisto un potenziale notevole. Soltanto Cragno e Joao Pedro hanno giocato più minuti di lui in campionato, segno della grande stima che Walukiewicz gode da parte del tecnico. Il momento di crisi però mette in discussione tutti e il giovane centrale non deve sentire il suo posto blindato. Quindi meglio tornare con i piedi per terra, dimenticare gli accostamenti alle big di Premier League e lavorare a testa bassa, bassissima, per uscire dalle sabbie mobili insieme al gruppo.