A pochi giorni dalla sfida contro i felsinei ricordiamo un aneddoto riguardante il buon Sor Carlerto risalente a ben 21 anni fa
È l’11 maggio del 1997, ed allo stadio Renato Dall’Ara si gioca la sfida tra l’arrembante Bologna di Renzaccio Ulivieri ed il Cagliari di Carletto Mazzone.
Il risultato finale arrise ai rossoblù di casa che infilò ben 3 volte la porta di Giorgio Sterchele, inguaiando di fatto gli isolani che si giocavano contro il Piacenza l’ultimo posto utile per la permanenza nella massima serie.
Ma nel post gara squadra e società si scagliarono pesantemente contro il direttore di gara Daniele Tombolini, reo di aver avvantaggiato i padroni di casa con due decisioni scandalose: la prima in occasione del primo goal di Cristiano Scapolo, quando non vide un clamoroso pestone di Kennet Andersson su Matteo Villa che favorì la conclusione del centrocampista.
Nel secondo tempo l’apice del ridicolo: azione confusa in area bolognese, la palla sta rotolando in rete dopo una deviazione di Sandro Tovalieri, ed il terzino Michele Paramatti, direttamente da terra, tocca due volte il pallone di mano deviandone la traiettoria.
Sarebbe stato rigore ed espulsione, ma l’arbitro fece cenno di proseguire. Il Cagliari cederà di schianto e subirà le reti di Davide Fontolan e dello stesso Kennet Andersson.
Lo spauracchio della retrocessione si fece sempre più vicino, ma la rabbia per le decisioni di Tombolini gridavano vendetta.
Ci pensò lo stesso Carlo Mazzone a stemperare gli animi il giorno seguente. Raggiunto dalla stampa locale affermò con la consueta signorilità: “Sapete di chi è la colpa di tutta questa situazione? Del Bologna. Solo nel primo tempo avrebbe potuto segnare almeno cinque goal. Se avesse concretizzato le sue occasioni oggi non ci troveremo a discutere degli errori arbitrali”.