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Il Personaggio Rossoblu – Fabrizio Bonu: “Di Francesco l’uomo giusto. Con Giulini c’è un progetto”

Assieme al fratello Claudio, Fabrizio è titolare dell’agenzia funebre Sorrentino – si occupa anche di fioricoltura – e attualmente è un portiere in attività. E’ lui il nostro ‘Personaggio Rossoblu’ di oggi

Una passione per il calcio dentro è fuori dal campo. Fabrizio Bonu, assieme al fratello Claudio titolare dell’agenzia funebre Sorrentino, oltre che grande tifoso del Cagliari, riveste anche il ruolo di portiere. Con lui abbiamo parlato del club rossoblù, che riparte lasciandosi alle spalle la delusione per un piazzamento non positivo in campionato nell’anno del Centenario.

Che aspettarsi sul nuovo Cagliari?
“Tutti noi tifosi vorremmo sempre una squadra in alto in classifica. Ma sappiamo benissimo che dobbiamo rapportarci con la forza economica delle altre squadre della Serie A. Va però detto che  il presidente Giulini ha gettato le basi per un progetto che alla lunga ci darà grandi soddisfazioni”.

Di Francesco scelta giusta?
“Si, secondo me lo è perché in ambienti in cui non ci sono prime donne o stelle che vogliono avere voce sulla scelta di un allenatore, potrà lavorare benissimo dando forma alle sue idee di calcio di alto livello”.

Cosa manca a questa squadra per essere competitiva in modi importante?
“Ciò che manca lo scopriremo solamente una volta che il campionato sarà iniziato giornata dopo giornata, ma l’unica vera assenza o mancanza che posso notare è quella di un giocatore come Nainggolan che dà alla squadra un altro spessore. Per il resto in tutti i ruoli siamo coperti aspettando in difesa Godin”.

Cragno una sicurezza in porta o si poteva puntare su Olsen?
“Riguardo il discorso dei portieri mi cogli preparato perché sono anch’io un portiere anche se di categoria inferiore. Tra i due c’è una grossa differenza di stile, che quindi fa sì che le persone si possano affezionare a uno piuttosto che all’altro. Ma sicuramente sono entrambi ottimi portieri e senza dubbio hanno trasmesso sicurezza e fatto un ottimo campionato. Cragno ha capacità fuori dal normale in una scala di valori. A mio avviso, dovesse valere 10, Olsen varrebbe 8,5 e poi per una squadra come il Cagliari sono entrambi sono portieri super”.

Il calcio vive dei tifosi. Quanto pesa non poter andare allo stadio?
“Il calcio, come tutte le cose, vive della manifestazione dei sentimenti e di conseguenza vive appunto del tifo di noi tifosi. Lo dice uno che con tutta la famiglia ormai da anni è abbonato: non può esistere senza il pubblico dal vivo, il mio auspicio è che piano piano si metta appunto l’ultimo dei protocolli e che consentano di andare allo stadio non con capienza ridotte, ma con tutti gli effettivi spettatori con le dovute precauzioni”.

La ripartenza post lockdown è ancora lenta, come va nel vostro settore?
“Senza dubbio purtroppo è lenta, ma si percepisce la voglia di tutti di tornare realmente alla normalità. Riguarda il nostro settore specifico non ha subìto alterazioni se non il fatto che durante questo periodo abbiamo vissuto delle cerimonie ristrette e dei lutti veramente raddoppiati, perché non si potevano appunto manifestare i propri sentimenti con dei parenti e degli amici: quindi tutto era veramente amplificato”.

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