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Ranieri: “Ok alla ripresa del calcio, ma solo in sicurezza. I tamponi? Prima i cittadini”

Le parole dell’ex allenatore del Cagliari, che si dice favorevole al ritorno in campo ma solo a determinate condizioni

Le sue parole non sono mai banali, e i suoi ex tifosi del Cagliari lo sanno bene. Claudio Ranieri dice la sua sull’attuale emergenza sanitaria.

“Tutti vorremmo tornare in campo”, spiega il tecnico della Sampdoria sulle pagine del Corriere della Sera, “ma questo è il momento della prudenza. Nessuno sa come reagisce il virus sul fisico di un atleta: e se dovesse succedere qualcosa di grave chi se ne assumerebbe la responsabilità? I giocatori sono chiusi in casa da quasi due mesi e stanno dando i numeri. Tra un po’ parlano con i muri… Molti sono da soli, con la famiglia lontana. E dovrei portarli in ritiro un altro mese con la prospettiva di tenerli isolati anche durante le partite? Sarebbero quattro mesi di clausura, non è credibile. È giusto fare tamponi, come i test sierologici. Ma in questo momento c’è gente che ne ha più bisogno di noi. Non possiamo scavalcare i cittadini, non sarebbe né giusto, né etico. Ho degli amici che sono stati ammalati e il tampone non sono riusciti a farlo perché non se ne trovano e perché non ci sono i reagenti. E sul test sierologico, da quello che mi risulta, solo il 29 aprile il governo dirà quale fare. Ma poi? Quanto e come posso forzare con un ragazzo che è stato ammalato? Da noi è successo a tanti. Ci aspetta un tour de force pazzesco, va gestito lo stress psico-fisico. Chi mi assicura che ai calciatori colpiti da Covid non succeda niente dopo uno scontro di gioco? Invito tutti alla prudenza: sono morti anche dei giovani. Bisogna essere molto cauti. La salute viene prima di ogni altro interesse. Non bisogna ripartire perché dobbiamo, ma farlo quando siamo certi che tutto andrà bene. Si potrà ripartire nel momento in cui gli ospedali non saranno più ingolfati e i test accessibili. Gli interessi della comunità vengono prima di quelli del calcio. Altrimenti significa prendere in giro gli eroi che ogni giorno lottano per noi”.

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