Parla il difensore del Cagliari, che analizza il terribile momento dal suo punto di vista. Per ora, facendo il papà a tempo pieno
Un momento difficile, da combattere in solitudine ma insieme allo stesso tempo. Fabio Pisacane di battaglie ne ha combattute e vinte tante, anche molto dure. E questo brutto periodo ha anche il suo rovescio della medaglia.
“Sto facendo il papà a tempo pieno”, spiega il giocatore rossoblù ai microfoni di Sky Sport, “devo dire che è bellissimo. Poi mi alleno spesso, sono molto meticoloso. A 34 anni sento la fatica quando non mi alleno. Le paure e le paranoie che ho dovuto superare nella mia vita sono il fuoco che mi spinge ad allenarmi sempre, anche quando sono in vacanza. Arrivare in Serie A per me è stato come scalare l’Everest, perciò è stato ancora più bello arrivarci”.
IL NEMICO INVISIBILE. “A chi sta lottando ora contro questo virus posso dire che quando sono stato male io ero poco più che un bambino. Avevo 14 anni e la differenza allora la fece la mia voglia di vivere e il supporto della mia famiglia. La cosa più terribile oggi è che chi lotta contro questo nemico bastardo e invisibile lo deve fare nella solitudine. È una partita ancora più dura, per questo almeno idealmente dobbiamo restare uniti”.
LEZIONE DI VITA. “Vorrei che i miei figli imparassero da questa esperienza quello che ho sempre cercato di trasmettergli: a non mollare mai, a dare valore alle cose semplici e non a quelle materiali. E ancora: essere altruisti, aiutarsi, come tanti italiani fanno ora. Siamo un paese fantastico e lo stiamo dimostrando anche adesso. Sono fiducioso, da questa batosta ne usciremo più forti. A me piace parlare sempre di stati d’animo, per me sono il motore che fa andare avanti. Una predisposizione d’animo giusto ti mette nelle condizioni migliori per affrontare la vita”.