L’allenatore del Bologna, che sta affrontando con coraggio la malattia che lo ha colpito, racconta a La Gazzetta dello Sport la sua esperienza
LOTTA. La leucemia è il nemico contro cui sta lottando Sinisa Mihajlovic, un avversario che lo ha costretto a ricoveri, cure, momenti bui. Fino al trapianto e il ritorno alla luce. Tutto questo senza lasciare mai il calcio, la sua ragione di vita insieme alla bellissima famiglia che rappresenta l’essenza di ogni passo. In un momento così complicato per l’Italia, sua seconda patria, Mihajlovic pronuncia queste parole: “Abbiamo il dovere di aiutare i medici, evitando che i contagi aumentino. Soffriamo ora. Poi il ritorno alla normalità sarà bellissimo“.
IL CALCIO. Sulle decisioni che attendono l’imminente futuro del calcio italiano e non solo, il tecnico di Vukovar ha detto la sua: “Attendo che i campionati nazionali e gli impegni delle coppe vengano portati a termine, rinviando la fase finale dell’Europeo. Una volta concluso il periodo di rischio e ottenuto l’ok per la ripresa dell’attività, saranno necessarie un paio di settimane per riprendere l’attività fisica e poi riprendere a giocare“. Una chiosa amara finale, da parte di Mihajlovic: “Amo l’Italia, ma in questo Paese le decisioni vengono sempre prese a metà“.