Il match tra rossoblù e scaligeri richiama dal baule dei ricordi una dolorosa vicenda, con protagonista un portiere colpito da un tragico destino
TRA I PALI. Mario Giacomi è stato un buon portiere, attivo negli anni Settanta del secolo scorso. Nato nella frazione veronese di Chievo il 10 dicembre 1949, crebbe proprio nelle giovanili del Verona fino ad approdare in prima squadra. I prestiti nelle serie inferiori al Legnago e al Cerea, prima di ritornare alla casa madre gialloblù nel 1970. Il 17 marzo 1974 Giacomi visse l’emozione del debutto in Serie A al Sant’Elia, in occasione di Cagliari-Verona 1-1. La prima delle 10 presenze raggranellate in quella stagione, accanto al titolare designato Porrino. Dopo 41 partite complessive con la maglia del Verona fino al 1976, il portiere si trasferì al Pescara.
LA TRAGEDIA. La famiglia di Mario Giacomi fu scossa da un grave lutto nel 1977: perse infatti la vita il fratello minore Antonio, appena 18 anni, stroncato da una trombosi all’Ospedale Maggiore di Verona. In occasione del funerale, Mario si recò a Chievo. Nella notte prima della funzione religiosa, dormì in stanza insieme all’altro fratello Gianni. La mattina seguente la fidanzata di Mario, Giovanna, li trovò privi di vita nel letto: fatale un’intossicazione da monossido di carbonio, sprigionato da una stufa a gas presente nel bagno. Una tragedia immensa, con i fratelli Giacomi scomparsi nel giro di tre giorni e che suscitò grande commozione.