Il Ninja torna a parlare ufficialmente da giocatore rossoblù dopo più di cinque anni dalla conclusione della sua prima avventura al Cagliari
IL RITORNO. Sembrava un sogno, invece ora è la realtà: Radja Nainggolan è di nuovo un giocatore del Cagliari. Il trentunenne torna in Sardegna e riabbraccia la tifoseria che più di tutte gli è rimasta nel cuore. Dopo oltre cinque anni il Ninja torna nella terra che lo ha lanciato, accompagnato da un entusiasmo della piazza come non si vedeva da tantissimi anni.
Queste le parole del Ninja:
LA SCELTA. “Ringrazio il presidente perché ha fatto una cosa impossibile, mi ha convinto subito. Conosco l’ambiente e so che ci sarà da lottare. Avevo qualche offerta, ma non è stato difficile scegliere. Avevo già in mente di tornare qui quando sono partito, non pensavo sarebbe successo così presto. Ho tanta voglia di fare bene, perché non provare a scrivere una storia importante? Poi ci sono anche questioni extra calcistiche che sapete”.
CRESCITA. “Ho sempre cercato di vivere la vita al massimo, anche sbagliando. Ho sempre dato il massimo e continuerò a farlo. Oggi ho parlato con l’allenatore di persona dopo averlo sentito al telefono. Il centro sportivo è migliorato, ricordavo ancora la strada per arrivarci”
A DISPOSIZIONE. “Con Maran abbiamo parlato della mia collocazione in campo, ma cercherò di dare sempre il massimo. Per me ha parlato sempre il campo. Ho visto facce già conosciute come Conti e Cossu, poi i magazzinieri sono gli stessi. Mi sento a casa”.
L’INTER. “Sono carico per come è andata all’Inter. Accetto la loro decisione, dimostra a me dimostrare che si sono sbagliati. Sono doppiamente carico”.
PENSARE IN GRANDE. “Questa piazza ha bisogno innanzitutto della salvezza. Bisogna stare con i piedi per terra, poi si vedrà. Barella? L’ho conosciuto che era un ragazzino qui, nel periodo all’Inter ho cercato di dargli consigli. Può ambire a palcoscenici importanti. Io quest’anno ho fatto una scelta, tanti diranno che ho fatto un passo indietro, ma io sono contento”.
NUMERO DI MAGLIA. “Il 4 ovviamente. Il presidente è stato convincente da subito, mi ha detto del centenario e questo è stato importante”.