Il tecnico del Cagliari si racconta a tutto tondo in un’intervista esclusiva su La Nuova Sardegna in edicola oggi, questa la prima parte
IL CENTENARIO. “È un onore essere l’allenatore di una società che raggiunge il secolo di vita – ha detto il tecnico Rolando Maran in un’intervista esclusiva rilasciata al quotidiano sassarese – Per noi deve essere l’anno dell’orgoglio e i giocatori hanno capito e recepito che cosa intendo. So che i tifosi ci tengono tantissimo”.
IL PRESIDENTE. Il mister si sofferma anche sul rapporto con il presidente: “Capita di pensarla diversamente e guai se non fosse così. Il confronto in questi casi è fondamentale. Ho la fortuna di avere un presidente che accetta il contraddittorio, sa ascoltare. Entrambi abbiamo la giusta onestà intellettuale e tra di noi c’è un rapporto di lavoro positivo, basato sulla stima reciproca”.
UN FIGLIO NELLO STAFF. “Gianluca giocava a calcio, era un terzino sinistro – prosegue Maran raccontando di suo figlio, attualmente membro del suo staff – Ha avuto un infortunio e ha smesso. Gli ho dato dei compiti di analisi delle partite e ho notato che se la cavava bene. È un collaboratore prezioso che naturalmente tratto come gli altri, anzi, con lui sono anche più severo”.
SOGNO EUROPEO. Un Cagliari che sul mercato spende e fa sognare, tanto che qualcuno già pronuncia la parola Europa: “Per far sì che questo accada devono coincidere tante cose. Di certo c’è che la società si sta già strutturando al meglio. Ci vuole bravura ma anche un pizzico di fortuna. Magari, per fare un esempio, può capitare che alcuni giocatori esplodano assieme. Nello sport niente è impossibile, io non sono un mago ma so che in futuro il Cagliari a giocare le coppe europee ci riuscirà”.