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Cragno: “Momento Italia? Nuovo ciclo, serve pazienza. Milan? Ricordo il gol di Bonaventura…”

Cragno a tutto tondo: dalla prima volta in azzurro alla gara contro il Milan: “Dovremo essere bravi e cinici“.

UOMO CRAGNO. È il momento di Alessio Cragno. La prima convocazione in Nazionale lo ha definitivamente consacrato come uno dei portieri più in vista nel panorama calcistico italiano. E ora lo aspetta il Milan di Higuain (“L’argentino ancora a secco? Pazienza, speriamo si sblocchi la prossima domenica“).

DA FIESOLE A COVERCIANO.In Nazionale a ogni debuttante spetta una canzone da cantare. Io ho scelto ‘Azzurro’ di Celentano“. Si è presentato così Alessio Cragno a Coverciano, come racconta in un’intervista a La Nuova Sardegna. Un ritorno a casa per lui, originario di Fiesole, classe ’94, maturato nella Polisportiva Sieci, e poi passato nella storica San Michele Cattolica Virtus, culla sportiva anche per Paolo Rossi e Barzagli.

CRESCITA. È cresciuto molto Cragno e ora sta dimostrando tecnica, reattività ma soprattutto grande consapevolezza dei propri mezzi: “Lavoro e concentrazione pagano sempre“.

NAZIONALE. Ora è arrivato alla Nazionale, ma le prime due gare di Nations League non sono andate benissimo per gli azzurri: “È normale che per l’Italia, una delle nazionali più blasonate al mondo, ci si aspetti sempre il massimo. Ma quando apri un nuovo ciclo, con tanti giovani, serve tempo e molta pazienza. Da questo gruppo verranno soddisfazioni importanti. Convocazione? È stato molto emozionate dal primo all’ultimo giorno. Sono strafelice per la chiamata, arrivare nella nazionale maggiore è il sogno principale di chiunque giochi a calcio. Io l’ho centrato. Proseguo nel lavorare al massimo per il Cagliari e sto sereno”.

LA STORIA IN AZZURRO.Ho iniziato dall’Under 17, il selezionatore era Pasquale Salerno. Ero un ragazzino e ricordo tutto con molta gioia, era la mia prima maglia dell’Italia. Tempi, contesti e pressioni completamente diverse. La chiamata del mister Mancini è una cosa speciale”.

COMPAGNI DI VIAGGIO.Ho diviso la camera con Barella. Cosa ruberei a Donnarumma, Sirigu e Perin? Donnarumma è il futuro della porta dell’Italia. In A nessuno debutta a 18 anni per caso. E anche gli altri sono portieri maturi e completi. Penso a lavorare”.

ACCOGLIENZA. “Mancini? Non ci ha detto nulla di particolare, ci ha dato il benvenuto. Con Battara (preparatore dei portieri, ndr) abbiamo preparato le partite senza questioni specifiche individuali”.

VERSO IL MILAN. “Con Donnarumma e gli altri del Milan, Romagnoli e Caldara, ci siamo dati appuntamento alla Sardegna Arena. Sono in palla, noi non saremo da meno. Hanno Higuain ma vanno limitati anche Suso e gli altri. Sono fiducioso, con l’approccio mostrato con Sassuolo e Atalanta il risultato arriva. Dovremo essere bravi e cinici”.

QUEL DISGRAZIATO PRECEDENTE. La prima stagione in A con Zeman e quel tiro cross di Bonaventura sotto la Nord… “Sono passati quattro anni e le cose sono mutate. Ho esperienza dopo tante gare e migliaia di allenamenti. Ero un esordiente, adesso leggo le cose con un’altra visione“.

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