Quasi due mesi sembra non siano stati sufficienti al tecnico trentino per plasmare l’undici che ieri a Empoli era sostanzialmente lo stesso della scorsa stagione
Un déjà vu. Ieri sera, dopo la partita di Empoli, a più di un tifoso rossoblù si sarà palesato il fantasma dello scorso campionato. Trame di gioco inesistenti, spinta offensiva sterile, buchi in difesa: tutte cose già viste, anche contemporaneamente nella stessa gara.
IN RITARDO. I quasi due mesi di tempo non sono bastati al tecnico Rolando Maran per plasmare un gruppo che, a questo punto, attende con ansia i nuovi innesti. Certo, è ancora presto per dare dei giudizi seppure parziali, e che potrebbero poi essere smentiti tra una settimana dopo l’esordio casalingo. Ci si domanda però come mai il periodo trascorso ad Asseminello, Aritzo e Pejo, con i vari test internazionali annessi, non siano bastati a mostrare quantomeno una traccia di quello che deve essere il nuovo Cagliari targato 2018/2019.
DOMENICA LA CONTROPROVA. L’esordio di ieri al Castellani è stato piuttosto disarmante, e tentare una difesa d’ufficio è compito arduo. Si dirà degli assenti. Tanti, certo. Ma i giocatori schierati ieri hanno lavorato insieme per tutto il precampionato, periodo nel quale è stato messo in campo quasi sempre lo stesso undici titolare. Ci sarà certamente tempo e modo per rimediare, ma è innegabile che, contro una neopromossa scesa in campo per giocare una gara tutt’altro che trascendentale, era lecito aspettarsi molto di più. La controprova, domenica alla Sardegna Arena.