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Da Barella a Pavoletti, come la retrocessione rovinerebbe il mercato

Non solo lo smacco all’orgoglio della città, per il Cagliari una retrocessione avrebbe ripercussioni gravissime anche sul portafogli

APOCALISSE. Utilizzando un’espressione tavecchiana si potrebbe dire che la retrocessione del Cagliari mai come quest’anno sarebbe una vera e propria apocalisse. La stagione era partita con l’ambizione di una salvezza tranquilla e perchè no, magari un miglioramento dell’undicesimo posto dello scorso anno. Finire tra le ultime tre non era qualcosa di facilmente pronosticabile sino a poco tempo fa.

SVALUTATI. Il problema principale di una discesa in cadetteria sarebbe la svalutazione di tutti i giocatori, in particolare di quelli che hanno parecchio mercato anche tra le big. Il Cagliari non avrebbe più lo stesso potere nelle trattative e potrebbe vedersi facilmente soffiati alcuni giocatori per un prezzo molto inferiore a quello immaginato in precedenza.

BARELLA E CRAGNO. L’offerta folle di 50milioni per Nicolò Barella sognata da Giulini diventerebbe impensabile. Il talento sardo sembrava poter assicurare una plusvalenza “monstre” ma a quel punto sarebbe facile preda anche per i club che non possiedono risorse da big. Stesso discorso per Alessio Cragno, un altro talento che potrebbe partire a un costo irrisorio rispetto al valore effettivo maturato in stagione.

PAVOLETTI. L’acquisto più costoso Leonardo Pavoletti diventerebbe un investimento drammatico. Per il Cagliari 10milioni sono stati uno sforzo economico notevole, studiato in previsione di una salvezza ma non ammortizzabile senza “lacrime e sangue” in caso di retrocessione. Questo significa che per ripagare l’investimento la società rossoblù dovrà per forza privarsi di qualche pezzo pregiato, se non direttamente del bomber livornese.

I BRASILIANI. Quelli che sino a poco tempo fa erano uomini mercato ora rischiano di diventare zavorre in saldo. Joao Pedro non ha più mercato da nessuna parte. Diego Farias, con la valigia da gennaio e con un gol all’attivo in tutta la stagione, rischia di partire per un cesto di mele rispetto agli 8-10 milioni chiesti a gennaio da Giulini. Infine per Leandro Castán sarebbe chiusa ogni ipotesi di riscatto.

NON BASTA IL PARACADUTE. In caso di retrocessione il paracadute non sarebbe assolutamente una consolazione. Restando in Serie A i rossoblù avrebbero 18milioni in più dalla redistribuzione dei diritti televisivi prevista per l’anno prossimo, passando dai 30 milioni attuali a 48 milioni.

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