Pavoletti, a segno nelle ultime due partite, sembra aver recuperato la vena realizzativa. E insieme a Barella sta regalando al Cagliari punti importanti.
Un bomber ritrovato Leonardo Pavoletti. Otto gol in campionato, sette di testa. Un centravanti d’area di rigore. Uno di quelli che se gli capita un pallone sotto il naso (anche se in questo caso sarebbe meglio dire “sopra”) non si lascia sfuggire l’occasione di timbrare il cartellino.
IL MOMENTO. A suon di colpi di testa Pavoloso, come analizza il Corriere dello Sport, sta tirando fuori il Cagliari dai bassifondi della classifica. Due gol nelle ultime due gare (più il rigore conquistato con la Lazio), per un totale di quattro punti in cascina per i rossoblù, ottenuti grazie alla strana coppia gol che il bomber ha formato con Barella, ormai rigorista designato. Gol pesanti, decisivi. Che lo avvicinano alla doppia cifra (più lontano ma non irraggiungibile il record di gol in A, 14 nella stagione 2014-2015 con la maglia del Genoa). E che servivano al centravanti livornese per avere nuova linfa, dopo che l’ultimo gol era datato 30 dicembre contro l’Atalanta; una rete che diede il là alla vittoria per 1-2 contro i bergamaschi.
DALLE STALLE ALLE STELLE. Un inizio complicato. Qualche settimana per levarsi la ruggine accumulata nei sei mesi al Napoli in cui ha fatto quasi solo panchina. Il rodaggio con Rastelli, il primo gol col Genoa. Poi, con López, sono arrivati i gol, quelli veri. Benevento, Inter, Sampdoria, Atalanta, Lazio e Benevento. E Pavoloso, ora che ha ingranato la quarta, sta riuscendo a ripagare l’affetto dei tifosi isolani, ma anche a dimostrare di valere i 12 milioni spesi per lui, che ne fanno l’acquisto più oneroso della storia rossoblù. Una croce da portare, ma che ora è un po’ più leggera.