Il noto giornalista si è detto contrario all’interruzione del campionato per la scomparsa di Astori
Giuseppe Cruciani, giornalista noto per i suoi elementi irriverenti, che sulle pagine del Libero Quotidiano.it ha espresso il suo parere sul rinvio della giornata calcistica a causa della morte di Davide Astori: “A costo di passare per inguaribili cinici senza cuore, qui si sostiene che (con la necessaria eccezione di Udinese-Fiorentina, ovviamente) la giornata pallonara di ieri si poteva, anzi si doveva giocare. E lo sostengo soprattutto per un solo, ma fondamentale motivo: non c’ è modo migliore per onorare la vita (e la morte) di un ragazzo, un professionista di 31 anni”.
A metà di questo “intervento” ecco la ciliegia: “Non c’ è nemmeno bisogno di dirlo ma lo diciamo lo stesso: se muore un lavoratore «normale», un operaio, non è che si ferma tutta l’industria italiana; se viene a mancare per infarto un cuoco, non risulta si blocchino all’ improvviso tutti i ristoranti della penisola; e ancora, volendo continuare, se crepa un giornalista ancorché famoso, non si bloccano le rotative e l’ informazione non si ammutolisce all’ improvviso”.
Vorremmo però ricordare al sig. Cruciani che il calcio, oltre ad essere un lavoro per tanti, è pure uno SPORT, ergo DIVERTIMENTO.
Avrebbe avuto il coraggio di divertirsi di fronte ad una tragedia simile, a prescindere i trattasse di giocatore, un giornalista o un tifoso?