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Melchiorri: “Cagliari-Samp il momento più bello della mia carriera”

Lasciare il calcio? In molti lo hanno pensato: è stata una carica per dimostrare che si sbagliavano“. È stato lungo e tortuoso il percorso di Federico Melchiorri per tornare sui campi da gioco. Non è stata la prima volta, ma è stata la più brutta. Perché Melchiorri aveva già superato un problema al cervello e un operazione ai legamenti. Ma quando per la seconda volta il ginocchio ha fatto crack è sembrato che la sfortuna avesse deciso che non dovesse fare il calciatore.

E invece no. Undici mesi per curarsi, tornare a calcare l’erba, giocare di nuovo dal primo minuto con la maglia del Cagliari, in Coppa Italia contro il Pordenone. Altri due per capire che la storia con i rossoblù era finita, segnata dai troppi infortuni e troppi pochi momenti belli. Volare a Carpi per riprendersi e ritrovare il gol. Due nelle prime quattro con la nuova maglia biancorossa. Ancora una volta ha vinto Melchiorri.

Il gol ritrovato:Una grande liberazione” – ha dichiarato l’attaccante del Carpi ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com. “Mi ha confermato ciò che forse si era messo in dubbio, cioè che posso essere ancora un calciatore. Sono stati 13 mesi duri perché il recupero è stato difficile e lento, ma non ho mai mollato e ho sempre cercato di fare le cose nel migliore dei modi. Non poteva esserci scelta migliore di Carpi, qui mi trovo benissimo. Ho trovato un gruppo di ragazzi fantastici guidati da un allenatore e una società che hanno la giusta fame e mentalità: il posto più adatto per fare bene. Il primo obiettivo rimane quello di salvarci, da queste parti non si guarda la classifica“.

L’intervento neurochirurgico sicuramente è stata una cosa molto delicata, ma cerco sempre di affrontare tutto con positività: sapevo che ne sarei uscito più forte. Ho dovuto aspettare parecchio prima di iniziare a giocare nuovamente, ma tutto è tornato in modo naturale e spontaneo. Anche colpire il pallone di testa, non avevo più paura, ho ripreso fin da subito: il pallone è un mio amico. La malattia mi ha fatto concentrare di più sulle cose importanti e meno sulle sciocchezze che vanno e vengono e ti distraggono dagli obiettivi. Mi ha fatto maturare, crescere più velocemente da un punto di vista mentale“. 

Il momento più bello della mia carriera? Cagliari-Sampdoria perché oltre al primo gol in serie A ha significato il ritorno da un periodo difficile: un giorno lo racconterò ai miei nipotini“.

La Maceratese:E’ la mia squadra del cuore, dispiace per il fallimento. Una storia già vista… Devo tanto a quella società, però aggiungo che adesso la mia squadra del cuore è anche il Carpi, mi sento totalmente preso dal progetto. A questo club va il grazie più grande per avermi dato la fiducia come calciatore. Oltre che, naturalmente, alla mia famiglia e alla mia ragazza Camilla perché mi hanno sempre accompagnato senza mai mollare anche nei momenti più bui“.

Melchiorri a tutto tondo: “Gli idoli? Del Piero in primis. Ma se la gioca alla pari con Roberto Baggio. A scuola mi piaceva la matematica. Canzone preferita? ‘Grazie mille’ degli 883. Giocata preferita? Il rimpallo (ride). A Cagliari mi chiamavano “Il Giaguaro” così per l’intensità e la rapidità che mettevo in campo“.

Il futuro: “Nei miei pensieri c’è ancora tanto da scrivere, l’inchiostro non manca… Una cosa è certa, ho ancora tanti anni di carriera davanti“.

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