È il 31 gennaio del 1993 e negli spogliatoi dello stadio Delle Alpi di Torino si scatena un putiferio: i protagonisti sono Gianluca Gaudenzi e Carlo Mazzone.
L’allenatore dei rossoblù si scaglia contro il suo giocatore, reo nel finale di partita di aver fallito una facile occasione da goal che avrebbe consentito al Cagliari di agguantare un importante pareggio in casa della Juventus.
Il giocatore non si fa mettere sotto dal suo mister e gli risponde pan per focaccia. Dal giorno il centrocampista non mise più piede in campo, interrompendo di fatto la sua avventura in maglia rossoblù.
Acquistato nell’estate del 1991 dal Milan per rimpiazzare il partente Ivo Pulga, si infortunò quasi subito alla caviglia destra nel match casalingo contro la Roma. Una volta rientrato totalizzò ben 22 gettoni condite da due importantissime reti contro Verona e Genoa e mettendo in mostra il suo repertorio fatto di dinamismo e tanta quantità.
La stagione successiva, che si concluse con la storica qualificazione in Coppa Uefa, dovette fare i conti con i continui turn over imposti dal tecnico di Trastevere, scendendo in campo soltanto 8 volte nel girone d’andata fino all’epilogo alla prima giornata del girone di ritorno proprio in casa della Vecchia Signora.
Oggi il buon Gianluca, che ammise a posteriori le sue colpe i relazione all’accaduto, è un allenatore ed è dotato il primo a credere in un certo Gianluca Lapadula durante la sua esperienza sulla panchina dell’Ivrea.