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Classifica spezzata in tronconi dopo un terzo del torneo

Con il posticipo di ieri sera al Bentegodi, che ha visto il Bologna vincere 3-2 sull’Hellas Verona in rimonta, la classifica della massima serie (dopo un terzo della stagione) è frammentata in vari spezzoni. Discorso scudetto circoscritto probabilmente a quattro squadre. Ad iniziare dal Napoli, che appare favorito per cucire nuovamente dopo tanti anni il tricolore sul petto, seguito dall’Inter a due lunghezze, la Juventus a 31 con qualche difficoltà almeno al momento, come conferma il pesante ko di domenica a Marassi contro la Sampdoria, e la Roma a 30. Va ricordato che i giallorossi  devono recuperare la gara di campionato non disputata per maltempo in casa dei blucerchiati un mese fa.

La squadra di Giampaolo sta andando ben oltre le aspettative e attualmente è in piena corsa Europa League, al pari di una Lazio molto quadrata, che non sta per nulla risentendo del doppio impegno campionato-coppa europea. I meriti vanno ovviamente divisi a metà tra le due società per le rispettive rose messe in piedi, e naturalmente e i due tecnici. Simone Inzaghi sta crescendo a dismisura, mentre Marco Giampaolo dopo stagioni difficili, si sta dimostrando tecnico affidabile preparato. Sono lontani per lui i momenti bui. Ad iniziare dall’esonero a Cagliari e il no a Massimo Cellino. Era infatti il 19 dicembre 2007, quando, dopo le dimissioni di Nedo Sonetti da allenatore dei rossoblù (con la squadra ultima in classifica), lo stesso Cellino richiamò Giampaolo, ancora sotto contratto fino al 2010. Ma questi attraverso un comunicato trasmesso da un legale di fiducia agli organi di stampa, dichiarò: “Pur nella consapevolezza del danno economico che ne deriverà, rinuncio a tornare a Cagliari. L’orgoglio e la dignità non hanno prezzo”. Dopo gli inizi di stagione difficili con Siena, Catania, Cesena e Brescia, Marco Giampaolo riparte dalla Lega Pro con la Cremonese, per poi tornare in Serie A con l’Empoli e confermarsi a livelli importanti con la Sampdoria.

In una zona di classifica tranquilla il Cagliari, che con Diego López (subentrato a Massimo Rastelli il 17 ottobre scorso) ha cambiato marcia, battendo concorrenti dirette alla salvezza come Benevento, Hellas Verona e, domenica scorsa, l’Udinese alla Dacia Arena. Pavoletti e compagni sono attualmente tredicesimi, quattro punti sotto il Milan (che all’andata vinse con molta fortuna 2-1 a San Siro), a tre dal Torino, con la differenza data solo dallo scontro diretto perso in casa dei piemontesi, a due dal Chievo Verona (impostosi alla Sardegna Arena), Fiorentina e Bologna (che i rossoblù affronteranno in casa a dicembre) e a uno dall’Atalanta di Gasperini che, al contrario della Lazio, invece accusa il doppio impegno campionato-Europa League.

Nove punti che hanno cambiato il corso del Cagliari, che può guardare la zona retrocessione con più tranquillità. Infatti, ormai rassegnato il Benevento (sempre sconfitto nelle fin qui 13 gare disputate), la lotta per evitare gli ultimi due posti, a meno di improbabili e clamorose sorprese, riguarda Crotone e Udinese (che oggi ha esonerato Gigi Delneri, affidandosi a Massimo Oddo) con 12 punti, Sassuolo a quota 11, Spal con 10, il redivivo Genoa subito vittorioso con l’arrivo in panchina di Davide Ballardini al posto di Ivan Juric con 9 e Hellas Verona a 6. Nel prossimo turno in programma lo scontro diretto Sassuolo-Hellas Verona, mentre la Spal sarà ospite dell’altra veronese il Chievo, e infine il Genoa riceverà una lanciatissima Roma.

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