“Se vuoi essere qualcuno in Serie A – gli aveva detto l’estate scorsa Massimo Rastelli, come riporta il Corriere dello Sport – devi fare il terzino destro, perché hai le qualità giuste per interpretare quel ruolo“. Paolo Faragò forse all’inizio era rimasto spiazzato, con un po’ di scetticismo per il doversi dirigere sulla corsia dopo una vita in mezzo al campo.
E invece l’ex allenatore rossoblù aveva ragione. E Faragò, dopo essersi rimboccato le maniche, ora può godersi i frutti del suo lavoro e dell’intuizione del tecnico di Torre del Greco. Condivisa, per altro, da Lòpez, che lo ha reso il proprietario unico della fascia destra, con tanto di contratto siglato dai due assist per la testa Leonardo Pavoletti (contro Genoa e Benevento) e dalle due reti contro Benevento e Verona. E tanta pazienza per van der Wiel, che rischia di trasformarsi in flop del mercato estivo.
Ma Faragò non è solo campo e non è solo corsa su e giù per quella fascia destra. A Novara studiava Economia e nel 2015 ha messo nel cassetto un titolo di campione alle Universiadi. Insieme alla sua inseparabile fidanzata Irene, inoltre, ha cominciato ad amare la letteratura. Tanto che ora è capace di divorare un libro al giorno. Mentre il neo-arrivato cucciolo di labrador, Leone, divora qualche scarpa qua e là per la casa. Ma Paolo e Irene sono anche due grandi viaggiatori: Birmania, Lapponia e, perché no, Sardegna. Carloforte in estate, Orgosolo solo qualche giorno fa.
Uomo impegnato fuori dal rettangolo verde, giocatore di impegno e fatica in campo. Non è un caso se ha deciso con due giocate da lottatore le ultime due vittorie, fondamentali, del Cagliari. Diventando il secondo miglior marcatore della squadra, dopo Joao Pedro. E il proprietario della fascia destra.