Il quinto moro, JP10, al secolo Joao Pedro. Brasiliano di nascita, sardo d’adozione: “Cagliari è casa mia. Ci sono ormai quattro anni e mi hanno accolto con affetto“.
Contro la Spal ha realizzato una magia: dribbling tutto genio e atletismo e poi fendente sotto al sette. Un gol alla Joao Pedro: “Un gran bel gol, da rivedere fino alla prossima partita. Ci avevo già provato contro Milan e Crotone, questa volta è andata bene e sono contento che sia arrivato in un momento importante in cui la Spal premeva per pareggiare“.
Una perla, una di quelle giocate che si vedono raramente e che testimoniano lo straordinario momento di forma del giocatore:”Stiamo lavorando bene per migliorare giorno per giorno. Tutti gli anni sono importanti ma questo può essere decisivo: sono sereno e motivato”
Ma prima di tutto, da sardo doc, viene il Cagliari: “Sono contento non solo per il gol, ma perché dopo le due partite iniziali giocate bene senza fare punti ci potevano essere dei dubbi; invece queste due vittorie hanno spazzato via i dubbi“.
Joao Pedro, si legge tra le righe nelle parole rilasciate a L’Unione Sarda, è maturato, sa quando tenere un profilo basso e quando accendersi durante le partite, perchéha imparato a leggerle e interpretarle. Conosce il calcio, sa come trattare il pallone e sta cominciando anche a pensare da giocatore esperto, da leader: “Abbiamo anche avuto tante altre occasioni, a dimostrazione del livello di intesa che abbiamo raggiunto. Pavoletti è l’attaccante che ci serviva, perché favorisce il gioco della squadra: dispiace non abbia ancora segnato ma con lui davanti ci si muove alla perfezione“.
Ma Joao è già proiettato sulla prossima sfida: “Contro il Sassuolo sarà un’altra battaglia, ma vogliamo vincere ancora“.