
È l’estate 1997 e Massimo Cellino ingaggia il giovane Giampiero Ventura per tentare l’immediata risalita in serie A dopo il nefasto spareggio di Napoli. Il tecnico genovese, come probabilmente nessuno mai durante la gestione del patron di Sanluri, può godere di grande liberta’ e non esita a chiamare i suoi fedelissimi, tra cui c’è un certo Francesco Zanoncelli, di professione libero, un ruolo oggi praticamente scomparso.
Questo biondo difensore formò con Villa e Grassadonia un trio tutto grinta, determinazione che, seppur qualche difficoltà iniziale, fu in grado di dare un contributo determinante per il terzo posto finale e la riconquista della massima serie, tant’è vero che pure nella stagione successiva l’attuale ct lo conferma come leader della difesa rossoblu.
Discreto l’impatto iniziale con la serie A e, a parte un clamoroso svarione alla seconda giornata che diede ad Inzaghi l’opportunità di segnare il goal vittoria alla Juventus, la sua esperienza si rivelò comunque importante per la salvezza. Tecnicamente non raffinatissimo, sovente lento, ma comunque in grado di guidare il reparto con sagacia e freddezza.
Andato via Ventura, diede l’addio al Cagliari anche Zanoncelli che spese i suoi ultimi anni di carriera tra Genoa, Crotone e Spal.
Oggi, come tanti suoi colleghi, fa l’allenatore e dal 2011 si è trasferito a Sidney dove si prende cura dei giovani tra i 15 e i 17 anni d’età per l’AC Milan Soccer School Academy, ovvero una scuola calcio del sodalizio rossonero.
