Massimiliano Allegri, ex giocatore e allenatore rossoblù, si confessa a Sky nella trasmissione Mister Condò.
L’allenatore della Juventus è fresco di terzo Scudetto e terza Coppa Italia consecutivi, mentre in Champion’s League ha dovuto capitolare solo al Real Madrid di Cristiano Ronaldo. Intervistato da Paolo Condò, tra le tante considerazioni sulla sua carriera e sull’attuale squadra, parla anche dei tempi passati in rossoblù:
“Ricordo gli anni di Cagliari in modo straordinario. Tra l’altro giocare lì è stata la mia fortuna, anche se a Cagliari potrebbero dire il contrario (ride, ndr), perché ho conosciuto Massimo Cellino, una persona e un presidente che dopo mi ha dato la possibilità di iniziare la carriera e mi è stato vicino nelle cinque sconfitte iniziali.”
“Dopo le prime due sconfitte – dichiara il giornalista Paolo Condò ricordando una chiacchierata all’aeroporto di Elmas con Allegri – non sapevi come sarebbe andata a finire. Mi dicesti che la squadra era buona e sarebbe potuta migliorare, ma credevi che Cellino non avrebbe avuto la pazienza necessaria”. “Probabilmente – conferma Allegri – dopo la sesta sconfitta Cellino mi avrebbe esonerato, non ne avrebbe potuto fare a meno, ma pareggiammo 0-0 col Milan. Ambrosini sbagliò anche un gol quasi fatto, ma era ingiusto che quella palla entrasse dentro, perché la squadra aveva giocato un buon calcio nelle precedenti cinque partite. Quei momenti li ricordò con lucidità: a noi ci mancava Acquafresca che per il Cagliari valeva molto. Rientrato lui incominciammo a fare una bellissima stagione. Ci giocammo addirittura un posto di qualificazione in Coppa Uefa, in casa con la Roma. Fu una stagione importante, proprio come la seconda”.
Su Massimo Cellino: “Col presidente ottimi rapporti, c’è stato un mese di gelosia e maretta, ma per me è stato un insegnante e un maestro importante. Per giovani allenatori che arrivano in Serie A avere una società importante, un presidente e dei dirigenti che ti aiutano è fondamentale”.