La macchina del tempo ci porta indietro di ben 52 anni. Un giovane attaccante mancino, con esperienza nella rappresentativa juniores, aveva appena segnato 9 reti nel suo primo campionato di Serie A. Talmente promettente da convincere il C.T. Edmondo Fabbri a convocarlo nella Nazionale maggiore. Il suo nome? Gigi Riva.
Non era mai stato chiamato prima un giocatore del Cagliari, in un periodo in cui la squadra azzurra contava su diversi elementi del Bologna e dell’Inter euromondiale. Quel ventenne partì dalla panchina, quel 27 giugno 1965 al Nepstadion di Budapest. Si giocava un’amichevole di fine stagione tra Ungheria e Italia. Il nostro dovette aspettare in realtà poco per entrare in campo, perché dopo 8 minuti si fece male Ezio Pascutti, formidabile ala sinistra del Bologna. Riva disputò gli 82 minuti rimanenti, in un attacco che poteva contare su campioni come Mora, Bulgarelli, Mazzola e Rivera. L’Italia purtroppo non riuscì ad evitare la sconfitta per 2-1. Quello fu il primo dei 42 gettoni azzurri di Riva, destinato nel quinquennio successivo a diventare uno dei più temuti attaccanti al mondo.