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Coronavirus, un contagio ma nessun decesso in Sardegna. Brusaferro: “Prevista una seconda ondata”

Ad affermarlo in mattinata il presidente dell’Istituto superiore di sanità durante l’audizione in Commissione Bilancio della Camera. In Italia altre 98 vittime

Sette giorni senza un nuovo positivo fino alle ultime 24 ore. Infatti il dato di oggi (aggiornato come di consueto alle ore 18) fa sapere di un nuovo contagio in Sardegna. 1.356 il numero complessivo di persone che hanno contratto il Coronavirus. Sempre due i pazienti in terapia intensiva, mentre sono stati 1.244 i tamponi effettuati.

I DATI AGGIORNATI ALLE ORE 18 FORNITI DALLA REGIONE SARDEGNA

ITALIA. Nelle ultime 24 ore sono morte 98 persone (ieri 70), arrivando a un totale di decessi pari a 33.229 da inizio Covid-19 nel nostro Paese. In terapia intensiva si trovano ancora 475 persone, 14 meno di ieri. Sono ancora ricoverate con sintomi 7.094 persone, 285 meno di ieri. In isolamento domiciliare 38.606 persone (-1512 rispetto a ieri). I guariti raggiungono quota 152.844, per un aumento in 24 ore di 2.240 unità (ieri erano state dichiarate guarite 3.503 persone). Il calo delle persone attualmente positive è stato pari a 1.811 unità (ieri erano stati 2.980) mentre i nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 516 (ieri 593). Effettuati 38.233 tamponi. I numero totale di persone che hanno contratto il virus dall’inizio dell’epidemia è 232.248.

BRUSAFERRO. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, durante l’audizione in Commissione Bilancio della Camera ha parlato della seconda ondata da parte della pandemia. Le sue parole: Abbiamo superato la curva di picco dell’infezione, siamo nella parte di discesa e in una fase di controllo della situazione, ma richiede un’attenzione particolare nell’identificare ed isolare precocemente i casi sospetti. Questo significa sistemi di monitoraggio e capacità di risposta sanitaria ad eventuali focolai. Con la prossima settimana ci avviamo a una sfida sarà ancora più importante perché sarà liberalizzata la mobilita tra regioni e anche quella internazionale”.

“Questo richiederà una capacità ancora più attenta di monitorare e rispondere a focolai. Per gli scenari che immaginiamo, in autunno, una patologia come il Sars-cov-2, che è trasmessa da droplet, si può maggiormente diffondere e si può confondere con altre sintomatologie di tipo respiratorio e la famosa ipotesi della seconda ondata è collegata a questo, che, dal punto di vista tecnico scientifico è un dato obiettivo. In autunno, si diffondono le infezioni respiratorie, meno ore di sole e attività all’aperto e più la circolazione aumenta. Il virus è ancora presente e i comportamenti dei singoli sono le misure più efficaci per ridurne la circolazione. Questo è importante perché il numero di persone entrate a contatto con il virus è limitato, anche se varia da regione a regione. E le molte persone non entrate in contatto, e dunque suscettibili al virus, sono un serbatoio per la sua diffusione”.    

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