Nasce il 28 luglio di ventisei anni fa Albin Ekdal, da un’ostetrica e da un giornalista della tv svedese. Nasce, calcisticamente, come centrocampista offensivo del IF Brommapojkarna, società del paese natio. Punta gli occhi su di lui il Chelsea, ma Albin deve continuare a studiare – dice il padre -, poi verrà il calcio.
Il suo passaggio in una big d’Europa avviene solo qualche anno dopo: nel 2008 si trasferisce alla Juventus, che dopo la burrascosa stagione in B di “calciopoli” sta rifondando in vista del secondo campionato in A consecutivo. Comincia con la Primavera bianconera, con cui vince il Torneo di Viareggio, e solo a sprazzi resta in prima squadra, salvo poi trasferirsi in prestito a Siena e (in comproprietà) a Bologna, dove comincia a giocare come mezzala. È il 2011 quando viene rilevato dal Cagliari di Massimo Cellino.
Per lui i primi due anni in rossoblù sono di ambientamento. La prima rete è contro la Roma, quella del 4-2 finale dopo la doppietta di Thiago Ribeiro e il gol di Mauricio Pinilla. Poi nella stagione 2013-2014 un brutto infortunio lo tiene lontano dai campi per due mesi e sembra minare la costanza nelle prestazioni che aveva caratterizzato il centrocampista svedese. Comincia però a trasparire sempre di più il suo ruolo di trascinatore della squadra che emergerà definitivamente nella stagione successiva, con Zeman in panchina.
L’avvio sembra eccezionale: è la quinta giornata quando il Cagliari affronta l’Inter a San Siro. Sardi in vantaggio con Sau, pareggio dei nerazzurri con Osvaldo. Ma la formazione di Zeman è arrembante: discesa sulla destra di Ibarbo, scarico per Dessena che tira; Handanovic respinge, Sau controlla sulla ribattuta e lascia il pallone sui piedi di Ekdal. Tiro, gol. Cagliari nuovamente in vantaggio, e lo rimarrà per tutta la partita.
Anche perché lo svedese fa il bis: ancora Ibarbo sulla destra, pallone dietro per il centrocampista rossoblù e Handanovic nuovamente trafitto. Mano sulla bocca (come a dire “Ops!”) e via, si corre a esultare. E non è finita: dopo il rigore sbagliato da Cossu, ecco un corner per i sardi. La palla rimane nell’area, batti e ribatti e nuova zampata vincente dello svedese. È 4-1 Cagliari. È tripletta Albin Ekdal.
Arriveranno anche altri due gol, di cui uno contro l’Empoli nel 4-0 ai toscani. Ma il finale di stagione vedrà la tragica retrocessione dei rossoblù. Lo svedese viene così ceduto all’Amburgo, in Germania, per una cifra vicina ai 5 milioni di euro.
Ma la Sardegna a Ekdal gli è rimasta nel cuore, e non è raro che posti qualche foto del Poetto per ricordare i bei tempi a Cagliari.