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Abeijón, guerriero da sempre. “Dal supermercato a O’Neill e Cagliari”

Nelson Abeijón intervistato in patria da El Observador: il racconto di un’esistenza difficile riscattata grazie al calcio. Con Cagliari nel cuore

PRIMI ANNI. “Mia madre Magdalena rimase vedova quando avevo 5 anni. 5, come il numero dei figli a cui doveva badare da sola nel quartiere Unión di Montevideo. Lavoravo in un supermercato per aiutare economicamente la famiglia: poi mi prese il Nacional e la vita cambiò. Le regalai il mio primo stipendio da calciatore, con il quale saldò alcuni debiti. Mi aveva sempre accompagnato a giocare, con la mia attrezzatura in spalla. Il mio idolo era Santiago “Vasco” Ostolaza: quando anni dopo glielo raccontai, da compagni di squadra, si mise a ridere. Sono arrivato a dividermi tra 3 lavori diversi, nel periodo di maggiore necessità prima dell’arrivo nel calcio vero“.

MAMMA. “Mia madre diceva sempre: ‘Nella vita devi realizzare i tuoi sogni‘. Si spaccava la schiena con il lavoro e veniva sottopagata per quello che faceva. Mi piaceva farle delle sorprese, come quando presi un’altra stufa a legna per la nostra casa: eravamo in 7, una sola non era sufficiente. Una gioia impagabile. Con il premio della vittoria del campionato comprai un’auto: senza avere la patente! Però la usavo per accompagnarla in giro, ovunque avesse bisogno di andare. Lei lo aveva sempre fatto per me. A livello sportivo, quando ho iniziato c’era ancora grande rispetto tra i giovani nei confronti degli adulti, oggi è cambiato tutto“.

FABIÁN. “Fabián O’Neill aveva un temperamento forte. In campo e fuori. Per festeggiare una vittoria, organizzammo una festa a casa mia, con il nostro allenatore Chino Salva a fare da deejay. Fabián aveva bevuto qualche bicchiere di troppo e mi chiese di andare a letto. Quando più tardi rientrò mia madre, si recò in camera sua per sdraiarsi e non accese la luce: pensava di essere sola. C’era invece O’Neill nel letto, la prese e ci provò senza mezzi termini: mamma ci cacciò tutti fuori di casa!“.

O’NEILL E RECOBA. “Fabián O’Neill e Álvaro Recoba sono stati due geni del calcio. Se lo avessero voluto davvero, sarebbero diventati tra i migliori giocatori al mondo. Con El Chino siamo diventati grandi amici e lo ringrazio perché tuttora ho la possibilità di lavorare con lui“.

CAGLIARI. “Arrivai con Diego López a Cagliari: un’esperienza incredibile. Racconto ai miei amici uruguaiani dell’amore che continuo a ricevere ancora oggi dalla Sardegna, non riescono a crederci. Mi sento molto amato dalla gente cagliaritana e lo trasmetto ai miei figli: ciò che conta, è quello che riesci a trasmettere come persona. In questo senso, l’amore di Cagliari per me è un grande orgoglio, una soddisfazione“.

OGGI. Oggi Nelson Abeijón ha 50 anni e 3 figli: Mariana (22 anni), Mathias (20) e la piccola Emma (che compirà un anno il 22 agosto). “Con l’arrivo di Emma sono diventato nonno! Un figlio ti cambia la vita e con il suo arrivo è cambiata nuovamente“, scherza Abe, che oggi è al fianco di Recoba come assistente tecnico nella squadra del Nacional che milita in Tercera División.

Quanti ex Cagliari nell’Uruguay campione del Sudamerica 1995: nella foto Francescoli, Fonseca, Abeijon, Herrera e Lopez.

 

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