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Cds – Marin: “Legato al Cagliari. Salvezza? Ci crediamo”

Intercettato dal quotidiano romano, il centrocampista rossoblù proveniente dall’Ajax ha trattato diversi temi

Răzvan Marin è approdato in Sardegna (dall’Ajax) la scorsa estate. Inizialmente impiegato come regista, con l’arrivo di Semplici ha iniziato a fare la mezzala. Intervistato da Il Corriere dello Sport, il classe 1996 ha trattato molteplici argomenti dalla sua esperienza ad Amsterdam sino al sogno rossoblù chiamato salvezza.

ESPERIENZA OLANDESE.Positiva, ma non facile. Dopo l’anno della semifinale di Champions c’era molta pressione su di noi; ho fatto una buona esperienza, ho imparato tante cose, ho giocato in un grande club, con una storia gloriosa. L’Ajax ha una grande tradizione con i giovani, li sa scegliere, li fa crescere. Il club ci punta molto. La filosofia dell’Ajax è rimasta la stessa: una filosofia di gioco molto offensiva, il modulo è 4-3-3 o 4-2-3-1. ten Hag? Era stato lui a chiamarmi per andare all’Ajax prima che firmassi il contratto. Mi voleva. Ho giocato le prime cinque, sei partite. Dopo non so cosa sia successo. Non ero al massimo della condizione, lui ha fatto altre scelte e a quel punto era difficile trovare spazio“.

OLANDA VS ITALIA.Qui è più tattico, le difese sono più dure e devi pensare prima quando ricevi la palla, devi stare più attento e pensare rapidamente. In Olanda si punta sul possesso palla. Ma mi trovo bene a giocare in Serie A. Mi piace“.

CAGLIARI, SALVIAMOCI! La situazione non è felicissima, ci manca solo una vittoria per ritrovare un po’ di fiducia. Dobbiamo vincere una partita. Difficile dire perchè ci ritroviamo in questa situazione. L’organico è di alto livello, abbiamo giocatori fortissimi. Nessuno poteva pensare che saremmo finiti così in basso. Con Di Francesco facevo il play, ora gioco più alto, da mezzala. Dobbiamo dare il massimo in queste ultime partite, a cominciare da domenica contro l’Inter. Per noi è obbligatorio fare punti contro tutti, se vogliamo salvarci dobbiamo cominciare subito. Mi sento legato a questi colori. Noi rappresentiamo un’isola. Nello spogliatoio abbiamo uno striscione: “Una terra, un popolo, una squadra”. Ci sentiamo coinvolti. Sto bene in questo ambiente, mi piace, purtroppo con questo lockdown non possiamo andare fuori, ma sono qui per giocare al calcio“.

SOGNANDO HAGI.Hagi è stato un punto di riferimento. Sono cresciuto nella sua Academy e ho imparato tante cose. Ha avuto un grande impatto nella mia carriera“.

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