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Prima il lampo, poi il tuono: Cagliari, che ti è successo?

Una luce forte e abbagliante quella mostrata dal Cagliari a Ferrara. Una luce diffusa che sembrava non lasciare spazio a ombre: bel gioco (in continuità per tre partite – Milan, Crotone, Spal), bei gol come il siluro all’incrocio di JP10 e un diamante pure come Nicolò Barella, un talento da valorizzare che finalmente sembrava pronto a esplodere, anche in zona gol.

Eppure, dopo una settimana, già si parla di Cagliari fuori forma, di mancati investimenti o acquisti sbagliati in fase di mercato, di squadra senza gioco e di interpreti e allenatore non all’altezza. Di esonero, addirittura. Le due sconfitte in casa, tra l’altro contro dirette concorrenti per la salvezza, potrebbero anche giustificare le preoccupazioni e la rabbia dei tifosi , così come i malumori in società. Tante le ombre e i momenti bui nelle due partite casalinghe, giocate male, a rilento e con pochi, pochissimi barlumi di gioco, innescati per lo più dai giocatori più tecnici della rosa, Sau e Joao Pedro. Ma soprattutto un tuono, forte e fragoroso, di quelli inattesi, che arrivano troppo tardi e allo stesso tempo troppo presto dal lampo che dovrebbe annunciarli.

Perché ciò che stupisce, certamente, è che dalla partita con la Spal e da quel Cagliari radioso è passata solo una settimana, anzi 180 minuti, al netto di quanto giocato. È già il momento di criticare o solo quello di affrontare la crisi con il sostegno di tutto l’ambiente? Ma soprattutto, qual è la causa di questa involuzione così repentina? Calo fisico dovuto agli impegni ravvicinati e alla rosa troppo ristretta? Semplice fuoco di paglia dovuto alla scarsa qualità di squadre come Spal e Crotone e dunque alle maggiori difficoltà incontrate contro Sassuolo e Chievo?

I punti in classifica, in ogni caso, erano sei e sono ancora sei, così come quelli di vantaggio sulla zona retrocessione erano e sono quattro. Ma le domande sono tante e senza risposta. E che una soluzione, e una luce di speranza, la dia la sfida al San Paolo di Napoli appare quanto meno complicato. Toccherà a Rastelli, forse, riuscire a ritrovare il bandolo della matassa.

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