Era giovedì 2 novembre quando l’Olbia superò 1-0 il Pineto nel recupero. Da allora per i bianchi l’ingresso in tunnel di risultati negativi con un pareggio 0-0 con la Lucchese, sconfitta rimediata con la Recanatese, due pareggi con Sestri Levante e Rimini, poi ko con Perugia, Pescara, Pontedera dell’ex Canzi, Spal, Cesena e ieri con la Vis Pesaro: ben sei consecutivi. Da questo si capisce come la squadra gallurese, che poco tempo fa ha subito un mutamento nel pacchetto azionario (con l’ingresso del gruppo svizzero Swiss Pro al 70%) sia in caduta libera. Ora cosa fare dopo la sesta battuta d’arresto che vuol dire penultimo posto, a quota 17 punti?
Ciò che preoccupa effettivamente e parecchio, è l’assentarsi dal campo, con poi lampi come il legno di Ragatzu e il salvataggio sulla linea del pallone destinato in rete, di Contini, per restare al match di ieri. Al triplice fischio, la contestazione giustificata dei tifosi mette tutti spalle al muro. Non certo il momento migliore per una squadra che, domenica alle 16, giocherà al Vanni Sanna il derby sardo contro la Torres vicecapolista del campionato, ieri sconfitta 3-2 dal Rimini, al secondo ko in campionato e quindi vogliosa subito di ripartire. Da capire poi se la fiducia verso il tecnico Leandro Greco continua, oppure è arrivata al termine. Intanto l’unica certezza è il silenzio stampa, che però non porta punti e, per fortuna, non ne toglie ma non è di certo un buon segno di certo.