Un pari a Lecce non è certo da disprezzare, ma il Cagliari è a corto di punti e gli errori continuano a incidere pesantemente. Il gol del vantaggio giallorosso è un film già visto: la marcatura sui calci piazzati salta spesso e volentieri, tutte situazioni evitabili, insomma. Non sempre però si può rimediare con rimonte da leggenda: la realtà è ora che il Cagliari chiude il girone di andata con appena 15 punti. Per salvarsi ne serviranno perlomeno altri 20-22, imprimendo un cambio di passo deciso che dovrà essere incanalato attraverso rinforzi, questa volta non solo sulla carta ma anche sul campo.
La sensazione, in certi frangenti, è che qualunque sia la mossa di Ranieri, nulla cambierà. Questo perché sono troppi gli errori fatti in sede di calciomercato estivo. Troppe scommesse, troppe promesse, troppe speranze di rivalsa. Gli errori individuali, che puntualmente si ripresentano con sconcertante puntualità, sono lì a testimoniare la disarmante fragilità di tanti giocatori rossoblù. Le rimonte e le vittorie ottenute sono frutto di un cuore che certamente è nel dna del Cagliari, non a caso dal gennaio dello scorso anno. Col solo cuore si possono risolvere alcune partite, ma per aggredire un campionato difficile come la Serie A serve davvero ben altro.
La scorsa estate può esserci stata anche un po’ di sfortuna nel prendere alcuni giocatori. Sarebbe però davvero imperdonabile non porvi rimedio.